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Ноябрь
2024

Stupro di gruppo di Palermo, la sentenza picchia duro: condanne dai 4 ai 7 anni ai sei maggiorenni del branco

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La sentenza per i sei imputati maggiorenni dello stupro di gruppo di Palermo, perpetrato su una 19enne in un cantiere abbandonato del Foro Italico di Palermo, in una notte di luglio di un anno fa, è pesantissima. E forse i sei giovani alla sbarra un po’ se l’aspettavano, tanto che non erano presenti in aula alla lettura del dispositivo. Del resto la Procura, rappresentata in aula dall’aggiunta Laura Vaccaro, aveva chiesto pene comprese fra 10 anni e 8 mesi e 12 anni. E a 8 anni e 8 mesi, un anno fa, era stato condannato dal gup dei minori l’unico degli imputati che la notte delle violenze – filmate col cellulare dal più grande del branco – non aveva ancora compiuto 18 anni.

Stupro di gruppo di Palermo, condanne dai 4 ai 7 anni per i sei imputati maggiorenni

Dunque, la pena sentenziata dal tribunale che ha processato i sei per violenza sessuale aggravata è stata pesantissima: il collegio, presieduto da Roberto Murgia, ha condannato a 7 anni di carcere Angelo Flores, Christian Maronia, Gabriele Di Trapani e Elio Arnao. A 6 anni e 4 mesi Christian Barone e 4 anni per Samuele La Grassa, che avrebbe assistito allo stupro senza prendervi parte. La Procura aveva chiesto la condanna a 12 anni per tutti gli imputati, ad eccezione di Samuele La Grassa, l’unico che non avrebbe preso parte alla violenza, per cui la richiesta era stata di 10 anni e 8 mesi. Il processo si è svolto con il rito abbreviato.

Stupro di gruppo, per il tribunale di Palermo sono tutti colpevoli di violenza sessuale

Il processo si è svolto con il rito abbreviato e quindi con una riduzione di un terzo della pena; il verdetto è arrivato dopo poco più di tre ore di camera di consiglio. Una sentenza dura, come era prevedibile del resto, stante la mole di prove che la Procura aveva raccolto e presentato in aula: dalle immagini degli abusi, scoperte dagli investigatori dopo la denuncia della ragazza, e fino alle chat ingiuriose che gli aguzzini si sono scambiati dopo lo stupro, passando per la testimonianza della vittima che ha raccontato delle suppliche rivolte ai suoi aggressori affinché la lasciassero andare, tutto ha contribuito a rendere nell’accusa granitica la certezza di una violenza inaudita: è stato stupro di gruppo. Quella notte del 7 luglio 2023, al Foro Italico di Palermo, sette ragazzi hanno violentato una ragazza di 19 anni, dopo averla fatta ubriacare. E oggi la sentenza lo ha ufficialmente ratificato.

Le prove in mano all’accusa

Una certezza suffragata dalle prove contro cui nulla ha potuto la linea della difesa che, sin dalle prime battute dibattimentali, ha cercato di sconfessare il capo d’accusa sostenendo che non si sia trattato di violenza sessuale, ma di un rapporto consensuale. Una teoria smontata anche solo dal video girato da uno dei giovani del gruppo in cui la vittima implora il branco di desistere e di lasciarla andare… E non solo quelle immagini: il racconto e la denuncia della vittima, le immagini delle telecamere di videosorveglianza che riprendono il branco camminare sorreggendo la ragazza, barcollante a causa dell’alcol, fino a un cantiere abbandonato del Foro Italico, tutto conferma la violenza inferta, a turno, dai sei del branco.

Quella notte di luglio tra abusi e violenze…

Secondo quanto ricostruito, allora, La Grassa è l’unico a non prendere parte attivamente alla violenza. Lei si accascia per il dolore. Grida “basta”, ma i suoi aggressori restano sordi a quelle urla. Anzi, la prendono a schiaffi e calci per farla rialzare e continuano. Flores, il ragazzo che conosceva, filma tutto con il telefonino. Poi la rivestono. Lei chiede di chiamare un’ambulanza, ma loro ridono. E la lasciano su una panchina del Foro Italico: a soccorrerla saranno due passanti…

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