La Lega in Veneto manifesta per la ragazza iraniana arrestata dalla polizia morale
Dopo l’ecologia ora anche il femminismo. La Liga Veneta accarezza temi finora lontani e lo fa grazie alla nuova rotta che il giovane segretario regionale Alberto Stefani, deputato e numero due di Salvini a livello nazionale, vuole imprimere al partito. Così adesso Ahoo Daryaei, la giovane studentessa iraniana arrestata e ricoverata in una clinica psichiatrica dopo la protesta in biancheria intima, diventa un simbolo per i militanti leghisti. E’ stato organizzato anche un flash mob, sabato pomeriggio alle 17, a Padova, di fronte a Palazzo Moroni, il municipio. Ma ci sarà una mobilitazione anche istituzionale.
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“Vogliamo alzare l’attenzione sul caso, cercheremo di attivarci con le organizzazioni internazionali”, anticipa Stefani, 32 anni tra pochi giorni (il 16 novembre). “Credo sia giusto che questa diventi una nostra battaglia, in una prospettiva giovane e internazionale. Un partito deve anche guardare oltre i propri confini e comunque non ho visto grandi sollevazioni da parte della sinistra per questa ragazza”.
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Alberto Stefani assicura di essersi confrontato anche con il suo leader Matteo Salvini e di aver ricevuto il via libera, a riprova del fatto che la Lega, con un esponente credibile, può anche percorrere terreni finora inesplorati. “Noi dobbiamo lottare per la libertà e dobbiamo farlo sempre”, evidenzia il segretario veneto. “In alcune parti del mondo islamico integralista ci sono donne che non possono neanche uscire di casa. Noi non possiamo tacere, è giusto combattere anche per questo”.