Mattarella in Cina rilancia il dialogo culturale: no al ritorno a blocchi contrapposti. Xi: il presidente mio buon amico
Il presidente Mattarella in visita nel Celeste Impero lo ha ribadito con chiarezza: quello tra Italia e Cina è un «rapporto antico e intenso che continua a svilupparsi» e che, ha anche sottolineato il Capo dello Stato visitando a Pechino l’Istituto italiano di cultura, «continua a svilupparsi ed è molto importante per noi che si svolga in maniera costruttiva, positiva, fortemente collaborativa e questo è merito del lavoro che viene svolto da chi rappresenta l’Italia». Un sodalizio che affonda le radici nel tempo e che si è rinnovato nei «tanti ambiti di collaborazione discussi in occasione della terza riunione plenaria del Forum Culturale che – lo spero, ha rimarcato Mattarella – daranno vita a iniziative che incentivino sempre più lo sviluppo di legami duraturi in ambito culturale.
Italia-Cina, Mattarella: «Un rapporto intenso che continua a svilupparsi»
Pertanto, ha aggiunto Mattarella, «dispiegare pienamente il potenziale dei rispettivi patrimoni artistici e delle industrie culturali e creative – ha rilevato il Presidente in Cina alla presenza del presidente della Repubblica cinese Xi Jiping – contribuisce anche a rendere più solida la crescita economica. Oggi, grazie anche ai percorsi delineati nelle edizioni del Forum e al vostro impegno odierno, si rafforza l’approfondimento del dialogo sui settori tradizionali e, al contempo, ci si propone di ampliare la collaborazione in ambiti nuovi».
Un dialogo interculturale proficuamente in corso
E ancora. «Il nostro rapporto bilaterale – ha quindi esplicitato ulteriormente Mattarella – si articola in una gamma vastissima di temi e settori di comune interesse. Conoscete il ruolo fondamentale del dialogo interculturale, alla base di una sempre più profonda conoscenza reciproca, per creare rapporti solidi e duraturi non soltanto tra gli Stati, ma anche, e soprattutto, tra i popoli. La cultura accresce la dignità delle persone. Non è un’aspirazione ingenua. Non è uno scambio che ignori le differenze. Al contrario, il valore dell’esercizio consiste nell’assumerle e analizzarle con franchezza, senza che debbano essere ostative al confronto e alla collaborazione. Questo modo di porsi gli uni di fronte agli altri è un metodo fecondo, e porta alla costruzione di un comune patrimonio», ha aggiunto il Capo dello Stato.
Mattarella in Cina rilancia la necessità di «risolvere le divergenze con il dialogo»
Non solo. Una sottolineatura importante del Presidente Mattarella ha tenuto a precisare il valore di «una riflessione, un atteggiamento, che spinge a evadere tentazioni di ritorni anacronistici a un mondo di blocchi contrapposti. Gli italiani, membri fondatori dell’Unione Europea, sono sostenitori dell’importanza dei fenomeni aggregativi tra Paesi che condividono interessi o sensibilità. Ma non contrapposte ad altri», ha dunque specificato Sergio Mattarella, intervenendo al forum culturale Italia-Cina alla presenza del presidente della Repubblica cinese Xi Jiping. «Anzi – ha puntualizzato a stretto giro – occorre sempre preservare un’interlocuzione costruttiva, per quanto lontani o diversi siano gli altri, senza alzare ingiustificati steccati».
«No al ritorno a blocchi contrapposti»
Un’affermazione di cui poi Mattarella ha voluto precisare gli estremi di riferimento, rilevando: «È il senso del multilateralismo, fondato su regole certe, condivise e per tutti vincolanti. Occorrono buona fede e buona volontà, e la convinta adesione a norme fondamentali di convivenza. Ad esempio, la norma che vieta l’uso – e anche la sola minaccia – della forza nei rapporti fra gli Stati», ha aggiunto.
Di fronte alle sfide globali serve dialogo, ascolto e comprensione: cioè cultura
Concludendo quindi: «L’amicizia si nutre di conoscenza reciproca, di ascolto, di dialogo, di comprensione: cioè di cultura. Il mio auspicio è quindi quello che il continuo lavoro operoso, di costruzione di ponti culturali tra i nostri popoli – tra la Cina e l’Italia – sostenuto dal Forum, e oggi arricchito dal dialogo tra i rettori, contribuisca a far crescere l’amicizia tra di noi, fondamento della costruttiva convivenza e impulso a un lavoro comune di conciliazione di fronte alle sfide globali». Una dichiarazione d’intenti, quella del Presidente Mattarella in Cina, che è anche un’attestazione di durevole e proficuo dialogo culturale, e non solo.
E Xi Jinping apprezza: Mattarella «vecchio amico del popolo cinese e un mio buon amico»
Un discorso conciliante e al tempo stesso propositivo, quello di Mattarella in Cina, che il presidente Xi Jinping ha apprezzato e condiviso. Replicando: «Dopo sette anni, lei è il benvenuto a fare un’altra visita di Stato in Cina» come «vecchio amico del popolo cinese e un mio buon amico», ha detto Xi Jinping. «Negli ultimi anni – ha quindi voluto aggiungere – lei ed io ci siamo scambiati con successo visite e abbiamo mantenuto una stretta comunicazione tramite telefonate e lettere. Ogni scambio può approfondire l’amicizia e rafforzare la fiducia reciproca».
Italia-Cina, un sodalizio rinverdito dalla firma di 10 accordi e memorandum
E sulla scia di un rinnovato sodalizio, Cina e Italia hanno firmato 10 accordi e memorandum alla presenza dei rispettivi capi di Stato, Sergio Mattarella e Xi Jinping, nell’ambito della loro partecipazione al Forum culturale Italia-Cina. Si tratta di accordi che spaziano dalla cooperazione cinematografica a quelli in materia di concorrenza.
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