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Ноябрь
2024

Portogruaro, tornano a casa le spoglie del soldato Amedeo morto a 21 anni

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Sono tornate a casa le spoglie mortali di Amedeo Morassutto, morto a Hemer in Germania il 1 marzo 1945. Sono arrivate a Giussago alle 11.30, nel giorno in cui ricorrono i 100 anni dalla nascita di questo soldato.

Nato il 6 novembre 1924, appartenente al 25° Reggimento Artiglieria, venne fatto prigioniero dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 e internato in Germania nello Stalag II A di Neubrandenburg, con il numero di matricola 104070.

Dopo il decesso, avvenuto il 1 marzo 1945, le spoglie di Amedeo furono inumate nel cimitero italiano di Hemer/Iserlohn, quindi a Francoforte.

L’ultimo che lo vide

«L’ultima persona della famiglia che aveva visto Amedeo fu il fratello Giovanni, nostro padre, classe 1923», ricordano i nipoti del soldato, Sara ed Amedeo Morassutto, che ha il nome dello zio. «Si videro in stazione dei treni a Trieste. Nessuno dei due conosceva il proprio destino». L’atto di decesso venne trascritto dall’Ufficio di Stato Civile del Comune di Portogruaro nel maggio 1954.

È del 20 agosto del 1946 la deposizione ai carabinieri di Bassano del tenente cappellano Padre Lega, che vide Amedeo morire.

«Il decesso del soldato Amedeo Morassutto fu per pleurite TBC il giorno 1-3-1945 alle ore 17. Egli è stato curato premurosamente dai medici italiani, Leopoldo Faretra di Foggia e Giuseppe Berti di Ravenna, munito dei conforti religiosi e assistito da me; in forma privata fu da me comunicata al sindaco di Portogruaro in data 4 ottobre 1945 la morte del detto militare prigioniero».

La stessa comunicazione arrivò via lettera alla famiglia, tramite il parroco di Giussago don Buttignol. La mamma, Amabile Cenedese, indossò il lutto fino alla morte. «Abbiamo scelto di far conoscere questa storia», hanno detto i nipoti, «perché è un atto doveroso per lui e tutti gli altri soldati che hanno sacrificato la loro vita per regalarci la libertà, la democrazia e la Repubblica». —