Stradella, la tazzina del caffè passa a 1,40 euro: «Troppe spese, costretti all’aumento»
STRADELLA. A Stradella dal primo dicembre costerà di più bere il caffè al bancone del bar. Gli aumenti scatteranno tra meno di un mese: il prezzo di una tazzina di caffè crescerà di 20 centesimi, passando dagli attuali 1,20 a 1,40 euro.
«Troppi i rincari per l’acquisto delle materie prime e per le utenze, lo facciamo per mantenere alta la qualità» si giustificano i baristi che, nei giorni scorsi, si sono ritrovati per concordare un aumento comune del prezzo del caffè, che è stato poi comunicato all’Ascom-Confcommercio. Anche la “regina” della movida dell’Oltrepo Pavese, così, si adegua al caro-tazzina, che ha già colpito le grandi città, come Milano e Roma, dove oggi per prendere un caffè al banco non si spende meno di 1,50 euro (la media nazionale è di 1,30 euro); e gli aumenti potrebbero non fermarsi qui. Anche se a Stradella da almeno una decina d’anni il prezzo di una tazzina di caffè era rimasto invariato.
«Si tratta di una decisione che avevamo maturato da tempo, visto che dopo il Covid gli aumenti sono esplosi – spiega Christian Tonelli, titolare dell’Alternative Cafè di via Battisti, anche a nome dei colleghi baristi della città -. Prima ci sono stati i rincari delle utenze di luce e gas, a causa anche dello scoppio del conflitto in Ucraina, poi, nell’ultimo anno, abbiamo avuto aumenti piuttosto ravvicinati delle materie prime, soprattutto caffè e latte, che sono cresciuti in media del 20%». Insomma, il ritocco ai listini, secondo i baristi, non poteva più essere rinviato. Il rincaro potrebbe toccare anche l’aperitivo, altro cavallo di battaglia dei bar stradellini, visto che il caro dei prezzi non ha riguardato solo caffè e latte, ma non ha risparmiato anche salumi e formaggi: qui la proposta è di un aumento di due euro a persona, ma solo per il tagliere di stuzzichini chiesto espressamente al barista, da accompagnare alla bevanda nell’ora dell’happy hour. «A fronte degli aumenti di materie prime e utenze, che ci hanno colpito negli ultimi anni, soprattutto dopo il Covid, noi vogliamo comunque continuare a mantenere alto lo standard qualitativo dei nostri prodotti, ad esempio nella scelta della miscela più buona per preparare il caffè, per garantire il servizio migliore ai nostri clienti. Ma per farlo era necessario ritoccare i prezzi, altrimenti con le spese che abbiamo non riusciamo a starci dentro».
Sono 65 i bar presenti in città, molti concentrati nelle vie del centro storico, luogo principale della movida del fine settimana durante tutto l’anno, altri in periferia o anche nelle aree di servizio. Dopo la riunione in cui i baristi hanno concordato l’aumento dei prezzi, la decisione è stata comunicata ad Ascom e agli altri colleghi che non erano presenti all’incontro, ma che hanno approvato la scelta, operativa a partire dal primo dicembre, in modo da dare la possibilità ai locali di informare per tempo la clientela della variazione. Ma come la prenderanno gli stradellini, così affezionati al “rito” del caffè al banco per iniziare al meglio la giornata? —