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Ноябрь
2024

Monaco: “La gestione della comunicazione di Djokovic non è all’altezza. Non esiste il comportamento di Rublev”

Guido Monaco, con la consueta chiarezza e schiettezza, si è pronunciato sui temi d’attualità del tennis mondiale. Nel corso dell’ultima puntata di TennisMania, andata in onda sul canale Youtube di OA Sport, il commentatore tecnico di Eurosport ha valutato quanto accaduto dopo l’annuncio della rinuncia di Novak Djokovic alle ATP Finals 2024 di Torino.

Mi sembra chiaro che la maggior responsabilità sia di chi abbia messo i giocatori in questa condizione di non sapere ancora quale sarebbe stata la definizione di tutti qualificati alle ATP Finals. Detto questo, ritengo per l’appunto i gestori dell’ATP e Djokovic i primi da ritenere “colpevoli” di quanto accaduto nei tornei in corso di svolgimento questa settimana“, le parole di Monaco.

Entrando più nel dettaglio: “Djokovic avrebbe dovuto chiedere scusa a tutto il mondo del tennis per il disagio che ha creato. Infortunio? Gli sarà venuta forse la tendinite per fare la settimana enigmistica. Questo modo di gestire la comunicazione da parte sua non è all’altezza di un campione come lui“, l’idea del commentatore tecnico di Eurosport.

Monaco ha fatto presente anche il comportamento non così irreprensibile di Andrey Rublev che, dopo aver sconfitto Lorenzo Sonego a Metz, si è ritirato per un infortunio, ma nei fatti è volato a Torino per la certezza di giocare le Finali ATP: “So da fonti presenti nel torneo che lui aveva manifestato la volontà di non giocare nel momento in cui fosse uscita la notizia di Djokovic. Visto che il ritiro di Nole è stato comunicato prima della sfida contro Sonego, avrebbe dovuto confermare le proprie intenzioni. Invece ha giocato, vinto e poi è andato via. Non esiste questa cosa per quanto mi riguarda. Non voglio poi mettere in croce Rublev, ci mancherebbe, però erano tre giorni che andava dicendo che sarebbe andato via e poi ha fatto diversamente“.

Un’assenza quella di Djokovic che, seconda Monaco, va a incidere anche sull’interesse del torneo a Torino: “Non ci sarà Djokovic ed entrano Rublev, Alex de Minaur e Casper Ruud. Con tutto il dovuto rispetto, non è il Carnevale di Rio. Per cui, mi sembra chiaro che in questo caso le vittime siano, oltre al pubblico, anche gli organizzatori perché si ritroveranno a gestire questa situazione“.

Il commentatore di Eurosport ha voluto rispondere ad Adriano Panatta che, prima alla Domenica Sportiva e poi in un’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, era in totale disaccordo con il fatto che la classifica mondiale potesse rappresentare Alexander Zverev, recente vincitore del Masters1000 di Parigi Bercy, come il n.2 del mondo a precedere Carlos Alcaraz (n.3), con lo spagnolo vincitore in stagione di Roland Garros e Wimbledon.

Sinceramente faccio fatica a capire il punto di vista di Panatta. La classifica è frutto di un conteggio e, voglio dire, se gli Slam valgono 2000 punti e i Masters1000 per l’appunto 1000 cosa c’è da dire. Zverev, alla fine, ha fatto una semifinale Slam in Australia, una Finale Major a Parigi, ha vinto due 1000, tra cui Roma, quindi…Poi che in valore assoluto Alcaraz sia più forte del tedesco sono il primo a dirlo, ma non è perché ha vinto Roland Garros e Wimbledon, per definizione questo significa che Zverev debba stare dietro pur avendo vinto più partite dello spagnolo. In più, è sicuramente vero che l’accoppiata Roland Garros-Wimbledon sia di grande prestigio anche dal punto di vista storico, però per me è molto sottovalutato il doppio successo di Sinner, perché lui ha vinto all’inizio e al termine della stagione due tornei del Grande Slam. Per cui attenzione…

In conclusione una valutazione sugli emergenti del tennis italiano: “Non considerando Musetti e Berrettini tra questa cerchia, perché loro sono per quanto mi riguarda a un livello diverso, bisogna essere cauti. Arnaldi l’anno scorso ha fatto una grande annata e tanti pensavano che sarebbe potuto arrivare in top-20. In questo 2024 ci sono state delle difficoltà, ma essere in top-40 non è poco. Per cui, andiamoci piano con Cobolli e Darderi, ovvero quei tennisti che hanno compiuto uno step in avanti importante. Specialmente l’italo-argentino ora fa fatica perché secondo me ha giocato troppo. Vediamo nel 2025 cosa riescono a fare. Certo, abbiamo un’eccellenza assoluta come Sinner e potenziali top-10 come Musetti e Berrettini, ma nel loro caso devono incastrarsi delle situazioni. Vedremo“.

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