Triestina calcio, la porta si è chiusa
Il pareggio in bianco nell’ultimo turno di campionato a Busto Arsizio, al di là del punto portato a casa, è stato in realtà una tappa importante per il tentativo di risalita della Triestina.
All’Unione, infatti, non succedeva di tornare negli spogliatoi a fine partita senza aver subito reti dal lontano 25 agosto, ovvero dalla prima giornata, quella della vittoria (che finora resta peraltro l’unica) contro l’Arzignano.
Nelle partite seguenti a quel successo, nonostante fra i pali ci sia un portiere molto bravo come Roos, alla Triestina è sempre capitato di prendere almeno un gol, molte volte purtroppo anche più di uno.
Del resto una difesa già non eccelsa nei singoli, malconcia per gli infortuni e messa in campo senza protezione dal sistema di Santoni, è stata una delle principali cause dell’avvio di campionato da incubo degli alabardati.
LA SOLIDITÀ
Il fatto di non aver preso gol a Crema, anche se la bravura di Roos ha giocato anche stavolta un ruolo determinante, è il coronamento di un percorso di ritrovata solidità difensiva che aveva già portato i primi frutti nella gestione Marino-Ciofani, e che ora sta ulteriormente migliorando con Pep Clotet. E che, va detto, si avvale anche di qualche interprete diverso, visto che da un po’ Frare si è rimesso sul piano fisico e che da un paio di partite anche Bianconi ha potuto dare il suo apporto.
In ogni caso, gli spazi enormi delle prime partite concessi a ogni ripartenza non si vedono più, le scorribande indisturbate degli avversari trovano quasi sempre un freno ed è migliorata anche l’attenzione sui calci piazzati, che sono stati a lungo quasi una sentenza di condanna per la formazione alabardata.
IL PROGRESSO
Sia chiaro, i numeri generali restano da allarme rosso: le 19 reti finora al passivo significano pur sempre quasi un gol e mezzo a partita sul groppone e del resto solamente quattro squadre hanno fatto peggio nel girone (Pergolettese, Clodiense, Arzignano e Caldiero), mentre con altre due (Atalanta U23 e Pro Vercelli) l’Unione è alla pari. Ma è il trend che induce ottimismo perché la sensazione di maggior solidità è suffragata anche dai numeri. Santoni aveva chiuso la sua esperienza con 12 reti al passivo in sei gare, il che vuol dire una media di 2 gol a partita. Certo, è ovvio che pesano i 5 gol presi con l’Atalanta, ma il dato è comunque negativo. Marino si è affidato poi al 3-5-2 per chiudere un po’ le fila e un evidente miglioramento c’è stato: il tecnico della Primavera ha chiuso le sue quattro partite sulla panchina della prima squadra con 5 gol al passivo, in pratica 1,25 reti a match.
Per Clotet il campione è ancora molto limitato, solo tre partite, ma nonostante il passaggio al 4-3-1-2 c’è un ulteriore miglioramento con appena 2 gol al passivo e, come detto, il primo clean sheet dopo oltre due mesi. Finora dunque la media del tecnico catalano è di 0,66 gol subiti a partita.
LA DIFESA
C’è un altro dato curioso che balza però all’occhio vedendo lo score dell’Unione: la difesa alabardata è incredibilmente di buon livello in trasferta, mentre si trasforma in un groviera al Rocco, proprio davanti ai propri tifosi. In casa la Triestina ha preso infatti ben 13 reti in 7 partite (1,86 a gara), mentre lontano dalle mura amiche ha subìto appena 6 gol in 6 match (dunque un gol a gara). Del resto solo nella gara di Lecco Roos ha preso due reti, nelle altre trasferte invece non ha mai preso più di un gol. —