A due donne l'adozione di una bimba: la nuova residente festeggiata sui pannelli elettronici comunali
Il Tribunale dei Minori di Venezia ha accolto, dando così il via libera, all'adozione di una bambina da parte di due donne che ora notificheranno l'atto all'ufficio anagrafe del comune di Silea (Treviso) dove la coppia vive.
La piccola, che ha un anno e mezzo è nata all'ospedale di Treviso in seguito alla procreazione assistita a cui si è sottoposta a Copenaghen la madre biologica della coppia.
Le due donne sono unite civilmente dal 2018 proprio nel comune trevigiano dove vivono e che ha accolto l'arrivo della nuova residente pubblicandolo con messaggi elettronici sui pannelli comunali.
«In questa maratona a ostacoli - ha scritto su Facebook una delle due mamme - continuiamo a chiedere a gran voce i nostri diritti e doveri negati. Per il bene di nostra figlia, perchè noi esistiamo».
Le fa eco l'avvocato Valentina Pizzol che segue le due mamme: «L'unica scappatoia, accolta da un diverso Comune veneto per un'altra coppia di mamme, è di richiedere per la piccola la carta d'identità cartacea, in cui si può ancora inserire il nome di un genitore o chi ne fa le veci. Il problema - aggiunge - è che ormai viene concessa solo per motivi urgenti ed eccezionali.
L'alternativa è di presentare ricorso contro il decreto Salvini, iter seguito da due madri di Roma, alle quali lo scorso 24 febbraio la Corte d'Appello della capitale ha dato ragione, consentendo loro di firmare come genitore 1 e 2. Ma è un percorso che si aggiunge alle lungaggini burocratiche già responsabili di un limbo discriminatorio penalizzante per i minori».
«Avere nostra figlia - sottolinea una delle mamme - è stata una scelta consapevole, non casuale, ci abbiamo pensato su un anno, non meritiamo questo calvario».