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Ноябрь
2024

La folla silenziosa per Eros, il pasticcere che ha voluto il proprio funerale all’alba

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La folla silenziosa radunata sul sagrato del tempio canoviano e all’orizzonte il profilo dei monti accarezzati dal primo sole del mattino. Eros Socal l’aveva immaginato così il suo ultimo saluto terreno. Un addio in punta di piedi, all’alba, «per non distogliere gli amici dal lavoro» racconta Giancarlo Cunial amico di lunghissima data dell’ex pasticciere, volto della storica pasticceria Aurora nota per le sue meringhe, simbolo di Possagno, candide come le statue del Canova. Ma non solo.

L’alba per Eros aveva un significato simbolico, era un momento sacro, cadenzato in gioventù dalle preghiere, quando don Gianni, parroco di Possagno, gli insegnò ad andare a messa prima della scuola, e poi dai rituali sapienti dell’artigiano, fra impasti e preparazioni mattutine nella pasticceria di famiglia. Anche quando lasciò l’attività per lavorare come fuochista alla fornace del paese, le giornate di Eros iniziavano sempre ai primi palpiti del sole. Martedì 5 novembre, alle 6, quasi settecento persone si sono riunite al tempo del Cavova per i suoi funerali.

Un commiato delicato per una persona vulcanica, che passava dal laboratorio alla sella della sua motocicletta (fondò il motoclub Ducati Pompone) a ritmo di rock and roll. Alla vista di tante persone distribuite fra gli altari e il sagrato del tempio, il parroco di Possagno a stento ha creduto ai propri occhi.

Un’ondata di affetto portentosa per il 75enne stroncato troppo presto dalla malattia lo scorso 31 ottobre. «Eros la chiamava sorella morte, con riferimento a San Francesco – racconta Cunial che martedì al tempio in poche parole ha condensato l’affetto profondo di amici e familiari – Gli volevamo tutti bene, e lui sapeva che l’orario insolito non avrebbe scoraggiato chi in vita gli era stato vicino. Lo conoscevo dai tempi del liceo, quando feci la gavetta nella pasticceria di suo padre, così come fecero tanti altri ragazzi. Era un vulcano».

Sono giunti da tutta la provincia per l’abbraccio a Eros e alla sua famiglia. Sempre al suo fianco la moglie Marina, con cui il prossimo anno avrebbe festeggiato cinquant’anni d’amore.