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Ноябрь
2024

Due fondazioni americane finanzieranno il restauro della statua del Gattamelata a Padova

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Ecco chi salverà il Gattamelata, capolavoro di Donatello, dai danni di secoli di intemperie e inquinamento, dagli errori umani durante i trasferimenti fatti per proteggerlo dai conflitti mondiali, e dal tempo che passa inesorabile.

Si tratta di due fondazioni americane: Friends of Florence e Save Venice. Lunedì pomeriggio, 11 novembre, la Delegazione Pontificia presenterà i donatori nella sala stampa internazionale di Roma, a Palazzo Grazioli.

Ci saranno Simonetta Brandolini d’Adda, presidentessa di Friends of Florence e Melissa Conn, direttrice della sede di Venezia di Save Venice.

Alla conferenza parteciperanno anche padre Antonio Ramina, il rettore del Santo, l’assessore alla cultura di Padova, Andrea Colasio, Giovanna Valenzano, direttrice del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova, e il restauratore Nicola Salvioli assieme agli ingegneri Filippo Casarin e Marco Mocellini.

La lunga epopea del monumento equestre dello scultore fiorentino, che dalla metà del 1400 è sul sagrato della Basilica, sembra essere arrivata ad una svolta.

La svolta dopo due indagini

Dopo la prima indagine finanziata dalla Delegazione e la seconda guidata dalla Soprintendenza con fondi ministeriali, si era arrivati infatti a uno stallo economico. Occorreva trovare le risorse per andare avanti con il restauro vero e proprio e le due organizzazioni no-profit americane potrebbero rappresentare la soluzione.

Friends of Florence è una fondazione statunitense senza scopo di lucro che si dedica a preservare e migliorare l’integrità culturale e storica delle opere d’arte toscane, in particolare di Firenze. Dalla sua fondazione, nel 1998, ha raccolto e donato 12 milioni di dollari per oltre 250 progetti.

Save Venice, che ha sede a New York e uffici a Venezia, Boston e in California, è invece la principale organizzazione no-profit americana dedicata a preservare il patrimonio artistico di Venezia. Dal 1971, ha finanziato la conservazione di oltre 2 mila opere d’arte.

Il restauro

Il cavaliere verrà finalmente disarcionato dal cavallo e separato a sua volta dal basamento perché tutti gli elementi vengano analizzati dall’interno. Il nuovo cantiere potrebbe partire con l’inizio del nuovo anno, non si sa ancora se restando sul sagrato della Basilica del Santo o spostandosi all’interno del museo Arrigo Boito.