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Ноябрь
2024

Trieste, pronto entro l’estate un centro giovanile a Rozzol

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Entro la prossima estate sarà terminata la costruzione del nuovo polo di aggregazione giovanile della parrocchia di San Pio X, in via Hollan. Un progetto che la comunità di Rozzol attende da anni e che aveva visto la posa della prima pietra nel 2015. «Poi il Covid e dei problemi burocratici hanno allungato i tempi – constata il parroco di San Pio X Mario De Stefano – ma finalmente siamo alle battute finali».

L’idea di quella struttura è nata addirittura vent’anni fa, quando dei privati hanno dato disponibilità a donare alla parrocchia un terreno non distante dalla chiesa, vincolando quella generosità alla costruzione di un oratorio o di un centro giovanile. «Nel tempo era un sogno rimasto nel cassetto – racconta De Stefano – poi grazie ai finanziamenti e al fatto che sono state sbrigate una serie di questioni burocratiche, abbiamo potuto finalmente trasformare il sogno in realtà».

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A dare gambe economicamente al progetto sono state Regione, Cei, Fondazione CRTrieste e Fondo Trieste. La costruzione del nuovo edificio – che gode anche di un’area esterna e di una decina di parcheggi a raso – alla fine costerà un milione di euro, ai quali poi si dovranno aggiungere i costi necessari all’arredamento, «e per quelli confidiamo nella Provvidenza e nella generosità della città», così il parroco.

A disegnare il progetto è stato lo studio dell’architetto Eugenio Meli; l’ingegnere è Ugo Raldi; a eseguire i lavori è la Rosso costruzioni. La struttura – l’ossatura è in fase di completamento – «è molto vetrata, con molta luminosità», spiega Meli, e si posiziona come cardine tra la zona residenziale di via Cumano e il complesso scolastico di strada di Rozzol. Un’area verde, «un contesto quasi rurale – specifica Meli – nel quale il nuovo edificio si inserisce con estremo equilibrio».

L’immobile si svilupperà su due piani e sul tetto verrà realizzato un giardino pensile, nello specifico un campo da gioco. Il primo piano ospiterà un’ampia sala polifunzionale, il piano superiore delle aule.

«A giorni si procederà con il getto di cemento per il tetto – illustra Meli – e poi con le rifiniture, con gli impianti e con la sistemazione dell’area esterna». I lavori procedono in maniera spedita, «capisco che possa esserci quale disagio per chi abita nella zona – constata De Stefano – ma credo sia sopportabile, guardando alla finalità del progetto».

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Il nuovo centro di aggregazione giovanile – che comunque proporrà anche iniziative di respiro più ampio, aperte a tutte le età – si inserisce in un contesto, quello del quartiere di Rozzol-Melara, che più di altri necessita di un progetto come quello in fase di realizzazione. «Purtroppo in questo rione mancano attività commerciali, mancano servizi – evidenzia il parroco – quindi i residenti di fatto ci dormono, vanno a lavorare, ma non lo vivono. Ci sono molti anziani soli che, proprio per la scarsa proposta di servizi, sono in difficoltà, e poi ci sono giovani che faticano a inserirsi nella società, a integrarsi e a responsabilizzarsi. Per questo sarà di notevole importanza un centro che proponga attività sportive, ludiche, di aggregazione, formative». Don De Stefano reputa che «alla luce anche degli ultimi fatti di cronaca, che raccontano di un estremo disagio tra i giovanissimi, è bene nasca un luogo che trasmetta valori sani, principi del vivere comune oltre che della Chiesa». Una realtà che possa «diventare un riferimento per i giovani – aggiunge il parroco – che sia attrattivo per loro e per le loro esigenze, dove possano essere liberi di esprimersi e anche di chiedere aiuto se ne hanno bisogno. Uno spazio dove possono trovare risposte e supporto, ma anche stimoli».