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Ноябрь
2024

Eco-vandali in piazza a Torino contro la festa del 4 novembre. FdI: “Gesto ignobile”

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Le celebrazioni della Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate sono state turbate a Torino da un vergognoso atto di protesta inscenato dai militanti di Extinction Rebellion.

I tre eco-pacifisti si sono appesi all’impalcatura di Palazzo Madama in piazza Castello – uno dei luoghi simbolo del capoluogo piemontese – e hanno srotolato uno striscione con la scritta: «Onorano guerre, distruggono terre». L’azione ha suscitato sdegno sia tra le istituzioni che tra i cittadini, andando a rovinare una giornata dedicata al ricordo e all’omaggio per chi ha sacrificato e sacrifica tuttora la propria vita per il Paese.

Forze Armate e tricolore da un lato, eco-pacifisti e bandiera palestinese dall’altro

Gli ambientalisti, come al solito, hanno puntato il dito contro il governo Meloni, accusato di anteporre “interessi militaristi” all’urgenza climatica e alle follie Green. Scelta, a loro dire, che «alimenta i conflitti» e «ritarda gli interventi volti ad affrontare il collasso climatico». L’intervento ha inevitabilmente polarizzato la piazza, dove, a pochi passi dal “blitz” dei contestatori, si radunavano le autorità civili e militari accorse per celebrare l’anniversario. Bandiere tricolori e saluti ufficiali da un lato e bandiere pro-Pal e disordini dall’altro; il gesto però è apparso, a molti, una provocazione inaccettabile.

Il lavoro delle nostre Forze Armate è imprescindibile, questo gesto ignobile”

Le risposte delle istituzioni non si sono fatte attendere. «Il blitz di questa mattina da parte degli attivisti di Extinction Rebellion, nel pieno delle celebrazioni della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate a Torino, è un gesto ignobile», così Roberto Ravello, vice-capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte, che in una nota ha espresso il proprio sdegno per l’interruzione della celebrazione.

«Oggi si onora il ricordo di tutti quei soldati che hanno sacrificato la propria vita per la Patria, contribuendo in modo indelebile a creare e difendere l’Italia per come la conosciamo, ovvero unita, solida, democratica e, soprattutto, libera», ha aggiunto. Come afferma Ravello, la quotidianità fatta di scelte libere, opportunità, speranza e indipendenza non è un valore acquisito per sempre, ma qualcosa che va alimentato e difeso ogni giorno, sottolineando quanto sia essenziale, ora più che mai, il lavoro delle Forze Armate per garantire tali principi.

Alzabandiera bloccato: “un fatto inaccettabile”

«È davvero un peccato, oltre che un fatto inaccettabile, che a farne le spese sia un momento istituzionale dedicato alle Forze Armate, alla vittoria della Prima Guerra Mondiale e a tutti i caduti morti per la Patria», ha dichiarato in una nota Maurizio Marrone, assessore alle Politiche sociali della Regione Piemonte.

«A Torino purtroppo succede anche questo. Capita che l’alzabandiera del 4 novembre, Festa Nazionale delle Forze Armate in piazza Castello, venga bloccato e ritardato per colpa di alcuni attivisti appesi su un’impalcatura», ha detto l’assessore, rimarcando inoltre la necessità di non chiudere gli occhi di fronte a episodi del genere e ha affermato l’intenzione di celebrare comunque, nonostante l’interferenza.

A Roma l’ennesima protesta: due Italie a confronto

Mentre a Roma cresceva il malumore politico, un’altra protesta prendeva piede: otto attivisti di Emergency, striscione e megafono alla mano, urlavano «l’Italia ripudia la guerra», importunando i passanti assorti nei propri doveri quotidiani. Due Italie, dunque, una che onora il sacrificio e il dovere e l’altra che li contesta o disturba. E il vero conflitto, ancora una volta, non è sulle bandiere, ma sul significato stesso di libertà e memoria.

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