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Ноябрь
2024

Treviso piange la storica dell’arte Ombretta Frezza, la sua lotta al linfoma sui social e in un libro

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Non è bastato il suo coraggio e nemmeno la ferma volontà di farcela piegandosi a cure dolorose e invasive. Ombretta Frezza, “Ombre” per i numerosissimi amici che la stimavano e le volevano bene, se ne è andata domenica 3 novembre, stroncata da una grave forma di linfoma.

L’ultimo messaggio domenica mattina alle persone più vicine che teneva costantemente aggiornate sul proprio stato di salute, per dire che si sentiva meglio, poi in serata il tracollo.

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Cinquant’anni, storica dell’arte – professione della quale andava orgogliosissima – membro della Commissione comunale per le Pari opportunità, alle ultime elezioni comunali era entrata nella lista “Forza Italia Con Te” in appoggio al sindaco Mario Conte, in coppia con l’amico fraterno Davide Acampora.

«Per me era come una sorella – dice commosso – ha sempre affrontato la malattia in maniera positiva, ogni mattina mi scriveva dei messaggi sempre di speranza. L’ultimo questa mattina (domenica per chi legge, ndr) mattina per dire che si sentiva meglio. Un pensiero lo voglio riservare anche alla mamma Eliana che le è sempre stata vicina».

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La notizia della sua morte ha destato profonda emozione in città. «Ombretta Frezza è una donna che ho avuto modo di conoscere e apprezzare per il suo amore per l’arte, per la sua costante partecipazione alle iniziative culturali e sociali della città, per il suo impegno nella difesa della bellezza – è il ricordo del sindaco – ma soprattutto, in questi anni ho ammirato la sua grande forza d’animo e la sua positività nell’affrontare e raccontare pubblicamente la malattia».

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Domenica scorsa Ombretta era stata ad Arte Fiera Dolomiti, a Longarone, per presentare una mostra di pittura. «Le analisi del sangue, dopo essere stata a Longarone, sono belle» aveva confidato sul suo profilo facebook al quale affidava i suoi pensieri quotidiani. Aveva scoperto il linfoma – che lei aveva soprannominato con ironica combattività “linfostronzo” – nella primavera del 2023. Ne era seguito un ricovero nel reparto di Ematologia a Treviso. La remissione del tumore le aveva restituito speranza.

Ne era nato un libro autobiografico dal titolo emblematico, “Finalmente Primavera”. Poi la ricaduta affrontata con pesanti cure chemioterapiche: sembrava essersi rialzata ancora una volta. Aveva nel cassetto il seguito della sua storia di leonessa.