Uscita da scuola, a Padova parcheggio selvaggio dei genitori in attesa dei figli
Alessandro De Marchi stava andando a scuola con il suo scooter, Sofia Gambato era a piedi, Eleonora Chinello in sella alla sua bici. E poi Olesya, che è morta mentre tornava a casa da scuola. Dall’inizio dell’anno si contano già quattro vittime della strada giovanissime.
Tragedie dolorosissime che pongono alle coscienza di tutti una domanda: cosa possiamo fare per evitare gli incidenti stradali? Ognuno deve fare la sua parte. Ogni hanno gli agenti della polizia municipale entrano nelle scuole per spiegare ai ragazzi le regole del codice stradale: la necessità di usare le piste ciclabili quando ci si muove in bicicletta, la cautela necessaria quando si attraversa la strada, l’importanza di rispettare i limiti di velocità.
Bambini e ragazzi imparano velocemente, ma poi escono dai cancelli delle loro scuole e lì trovano mamme e papà ad aspettarli per riportarli a casa, parcheggiati sulle strisce pedonali o sulle piste ciclabili, abbarbicati con le quattro ruote sui marciapiedi, posizionati in doppia fila. La confusione è totale. Certo, il parcheggio che non si trova è un problema. Un problema, non un alibi.
I grandi incivili
Alcuni istituti hanno la maglia nera del disordine stradale, anche se non sempre è loro la responsabilità. La scuola inglese (The English International School) di via Forcellini ogni hanno invia circolari durissime ai genitori perché parcheggino secondo le regole.
Alla Don Bosco, in via De Lellis, insegnanti e religiose si raccomandano perché fuori dal cortile non si generi il caos.
Alle Dimesse le suore hanno ottenuto il senso unico negli orari di ingresso e uscita dei bambini. Eppure ogni giorno davanti a questa tre scuole le auto fanno ingorghi. Dalle 8 alle 8.30 al mattino e dalle 15.30 alle 16.30 al pomeriggio il quartiere Forcellini è impraticabile: si trasforma in una giungla di suv piantati sulle ciclabili, di eleganti berline che scalano i marciapiedi, di vetture sportive che ostruiscono passi carrai e usci di case.
Nel rione si concentrano due delle scuole con gli automobilisti più incivili: Eisp e Don Bosco. Ogni tanto si innesca il braccio di ferro con i residenti esasperati. Allora arrivano i vigili, restano per qualche giorno, fanno perfino qualche (rarissima) multa, si ristabilisce un minimo di ordine e poi ricomincia tutto da capo. La stessa cosa avviene in centro, vicino al collegio delle Dimesse.
Chi abita in via Riello è indignato per l’inciviltà di chi arriva in macchina a due centimetri dal cancello: non sia mai che i bambini facciano due passi a piedi. Malgrado il nonno vigile, le auto fanno quello che vogliono. Alle 8 in via Dimesse ci sono mamme e i papà in bici che si “buttano” letteralmente in mezzo alla corsia delle auto per far strada ai piccoli, dietro, con le loro biciclette. Le strisce pedonali di via Riello non si vedono perché sopra c’è quasi sempre un’auto parcheggiata con pericolo per chi deve attraversare.
Scuole comunali
Le scuole private tuttavia non sono le uniche a dover fare mea culpa. In via Gradenigo si trovano la materna Fornasari e l’elementare Dina Luzzato e, poco più avanti, in via Ognissanti, l’elementare Montessori. Anche in queste due strade, il momento di uscita ed entrata da scuola è estremamente critico: in via Gradenigo alcuni genitori in doppia fila bloccano il traffica; in via Ognissanti il marciapiede diventa luogo di sosta. All’Arcella, vicino alla materna San Lorenzo Da Brindisi e all’elementare Salvo D’Acquisto, che sono attaccate, ogni giorno si crea una selva oscura di inciviltà. E non va meglio davanti alla media Zanella o allo scientifico Curiel.
Buone pratiche
Negli ultimi anni la politica dell’Amministrazione Giordani ha cambiato decisamente rotta: meno tolleranza per i maleducati e più strumenti concreti per educare al rispetto delle regole. Le buone pratiche - che significano pedibus, strade di accesso alle scuole transennate all’uscita e all’entrata degli studenti - sono state sperimentate con successo alla primaria Randi in via Vicenza; alla media Volta in via S. Osvaldo; agli istituti Nievo e Stefanini in via Vecchia; e ancora alle scuole Valeri in via Monte Santo; Galilei e Monte Grappa in via della Biscia; don Minzoni in via Altichiero; Giovanni XXII in via Carli e Forcellini in via Filiasi. Proprio domani mattina, a palazzo Moroni, l’assessore alla mobilità Andrea Ragona e il presidente della Consulta 4A, Alessandro Balzan, insieme ad Elena Correale di Legambiente e alcuni genitori delle scuole del quartiere, presenteranno nuovi progetti per intervenire sulla sicurezza dei ragazzi che vanno a scuola.
«La viabilità vicino alle scuole è da sempre una nostra battaglia», sottolinea Sandro Ginestri, presidente Legambiente, «siamo convinti che la mobilità dolce e le buone prassi possano cambiare comportamenti scorretti e pericolosi. Per questo è necessario sensibilizzare – a cominciare dai bambini – al rispetto di tutti.
Puntare sulle scuole di quartiere è una soluzione vincente perché sono il bacino di un’utenza che abita vicino e può muoversi concretamente a piedi o in bicicletta. Un discorso come questo è più difficile da applicare a scuole frequentate da ragazzi che vengono da tutta la provincia. Questo non significa che si debba chiudere un occhio, per quanto sia complesso immaginare delle strade scolastiche, si potrebbero educare i genitori a fare due passi a piedi lasciando l’auto un po’ più distante».