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Ноябрь
2024

Il costruttore trevigiano Tesser: «Meno tasse sugli stipendi  per riaprire il mercato immobiliare»

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«È vero, il mercato cittadino è arrivato a prezzi molto alti, ma è anche vero che oggi non è materialmente possibile costruire nuovo sotto determinate soglie di prezzo. Se vogliamo parlare davvero di casa per tutti, serve dare più soldi in tasca alla gente».

Mario Tesser, lei costruisce da anni in città e oggi si è accaparrato uno dei più grandi progetti edilizi del fuori mura. Farà case di lusso?

«Io amo fare case pensando alle famiglie, a spazi in cui vivere bene. Senza eccessi ma moderni, confortevoli, accoglienti».

Tre aggettivi che però negli ultimi anni sono equivalsi a budget da 600 mila di partenza. Concorda sia lusso?

«Per determinati ambiti sì, io cerco di fare case pensando a farci vivere bene una famiglia».

Ma oggi una famiglia per vivere bene, come dice lei, deve avere un portafogli che pochi hanno.

«Posso dire però che tutto quel che viene costruito negli ultimi tempi viene venduto già quasi su carta? ».

Certo che può... però concorderà che chi può spendere una cifra simile è una fortunata minoranza?

«Sì, concordo».

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Perfetto, ma allora per tutti gli altri che si fa? Tagliati fuori? Oggi il ceto medio non trova casa. E 600 mila euro come anche 400 mila, le offerte minime sul mercato del nuovo, non sono una spesa affrontabile.

«Ma costruire il nuovo, a meno, non è pensabile».

Perché?

«Primo ci sono le normative: oggi se si vuole costruire nuovo bisogna rispettare standard che costano. In secondo luogo c’è il boom dei prezzi: i bonus e la crisi energia hanno gonfiato tutto, ma terminati i bonus e la crisi i prezzi non sono calati. Compravo il materiale a 20, oggi lo pago 40. Quando domando perché mi dicono colpa dell’energia eccetera... E poi c’è il prezzo del terreno, che è lievitato e che nell’economia dell’operazione immobiliare pesa».

Però si costruiscono solo appartamenti dai 170 metri quadrati in su. Magari riducendo le ampiezze si tagliano i prezzi.

«Sì, è possibile, ma il Covid ha insegnato che lo spazio vitale è importante, le famiglie lo cercano. Tutte».

Impossibile scendere sotto i 300 mila, dice?

«Nuovo? Impossibile. Anche stando sotto i cento metri quadrati».

Un ragionamento così però taglia fuori il 90% della popolazione. Nove trevigiani su dieci, secondo Tecnocasa, non possono permettersi casa.

«Il problema non è dell’edilizia o dell’immobiliare. Certo, qualcuno specula, e c’è chi ci crede e abbocca. Ma i conti della serva sono quelli che le ho fatto prima. Oggi sotto i tremila euro al metro è infattibile creare il nuovo».

La soluzione? Casa per pochi, gli altri alla finestra o indebitati a vita?

«No, la soluzione è dare più soldi in tasca alle famiglie, ai lavoratori. Bisogna sgravare le buste paga dalle tasse, dare più liquidità a chi lavora, permettere ai datori di lavoro di dare premi produzione detassati quando vuole come vuole senza diventare matto con la burocrazia. Possibile che se voglio aumentare la busta paga di un operaio di 500 euro, ne devo versare trecento in tasse?».

Le promesse sono state tante, i fatti pochi.

«Qui è la politica che deve muoversi. Volendo di può, e l’effetto sull’economia come sulla casa sarebbe immediato». —