ru24.pro
World News
Ноябрь
2024

Candidatura a sito Unesco del colle del castello di Udine: la Regione ci crede, stanziati 60 mila euro

0

Il Comune di Udine, nelle vesti di amministrazione capofila di quelle aderenti alla rete per la valorizzazione della città e dei siti protostorici locali, ha ottenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia il finanziamento necessario a proseguire nell’iter di candidatura del colle del Castello a bene patrimonio Unesco.

Nell’ultima seduta di giunta regionale, infatti, l’assessore alla Cultura, Mario Anzil, ha presentato, e fatto approvare, una delibera che assegna a palazzo D’Aronco un contributo da 60 mila euro – sugli 80 mila richiesti – per sostenere la proposta di candidatura del progetto “Il colle del Castello di Udine e la rete dei tumuli e dei castellieri friulani”. Da un punto di vista strettamente tecnico, lo stanziamento nasce in assestamento di Bilancio estivo, quando il Consiglio fa proprio un emendamento presentato dal capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo, che autorizzava, appunto, la Regione a concedere appositi contributi ai Comuni interessati al progetto di promozione.

[[ge:gnn:messaggeroveneto:5454913]]

L’obiettivo del finanziamento è quello di poter predisporre il dossier iniziale propedeutico alla candidatura a bene Unesco. Non soltanto, però, perchè così come previsto dall’emendamento, i fondi possono essere utilizzati anche per avviare tutta una serie di attività collaterali che spaziano dall’analisi del contesto territorio al coinvolgimento delle amministrazioni e delle comunità locali, nonché per l’acquisto dei materiali di comunicazione, promozione approfondimento della documentazione da presentare a Parigi.

Dopo l’ok in assestamento, proseguendo, la giunta comunale approva, a metà ottobre, una sua specifica delibera attraverso la quale, appunto, chiede alla Regione la concessione del contributo, che giovedì Trieste concede, almeno in gran parte. «Siamo molto soddisfatti – ha detto l’assessore alla Cultura, Federico Pirone – perchè il sostegno della Regione è importante per consentire ai Comuni della rete di costruire le migliori condizioni possibili per portare a termine questo progetto che riteniamo fondamentale per la promozione dell’intero territorio».

Ma su quali considerazioni si basa la valutazione del Comune e la volontà di lanciare la candidatura del Colle? Dalla sua storia e dalla sua composizione, in sintesi. Alla fine dello scorso anno, infatti, l’idea di trasformarlo in un patrimonio dell’Unesco nasce, prima di tutto, dalla decisione di considerarlo a tutti gli effetti come un monumento, visto che si tratta di un cumulo di terra artificiale e non naturale, per la sua datazione – attorno al 1400 avanti Cristo – e per il fatto di rappresentare una sorta di unicum a livello continentale. Le ricerche storiche, in particolare, hanno stabilito come Udine fosse un punto di riferimento per il territorio friulano già nell’età del Bronzo – compresa a spanne tra 2 mila 300 e 900 avanti Cristo – e che la città fosse dotata di un colle visibile a oltre dieci chilometri di distanza.

Questo significa, numeri alla mano, che il tumulo più grande d’Europa risale a un’epoca pre-romana, come detto con ogni probabilità tra 3 mila e 3 mila 500 anni fa.

Con buona pace, dunque, del mito secondo il quale il colle sarebbe stato costruito su ordine impartito da Attila ai suoi soldati, per consentire al flagellum dei di “godersi” lo spettacolo di Aquileia data alle fiamme dai suoi unni.