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Ноябрь
2024

Da Pordenone all’Aek, tra i templi del basket greco: Vicenzutto impara dal maestro Sakota

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Alle volte i sogni si avverano. Succede quando la vita porge in dono una passione così profonda da indirizzare le scelte, far accettare il sacrificio, indurre a lavorare per migliorarsi e ad avere sempre nuovi obiettivi. Una sfida continua, come lo sport.

Andrea Vicenzutto, 33enne originario di Fiume Veneto, la sua passione l’ha scoperta presto: aveva cinque anni quando ha iniziato a giocare a basket. Dalla scorsa estate è assistente allenatore di Dragan Sakota - con cui aveva già lavorato nella passata stagione a Brindisi, in serie A -, capo tecnico dell’Aek Atene, una delle squadre più prestigiose di Grecia.

In settimana, a causa dell’indisponibilità di Sakota, ha guidato la squadra giallonera nel successo in Basketball Champions League a Riga contro il Vef campione di Lettonia: una prima volta che non dimenticherà. Come l’inizio della sua avventura in Grecia, dove la pallacanestro non è uno sport come un altro. Tradizione, un’enorme passione, investimenti importanti.

Vicenzutto, che ha iniziato la sua esperienza in panchina a Pordenone ed è passato anche per Trieste, in serie A, sta vivendo un sogno. Di recente, l’Aek ha perso a Oaka, casa del Panathinaikos vincitore dell’ultima Eurolega - la massima competizione continentale per club -, uno dei templi del basket europeo. «Nei primi cinque minuti - racconta Vicenzutto, ripensando a un ambiente che per passione del tifo ha pochi eguali - mi sono emozionato. È uno dei momenti, nel corso di una carriera, in cui ti dici: ok, abbiamo giocato a Oaka, contro una squadra di livello eccezionale. Dopo i primi cinque minuti, però, ho pensato a lavorare».

Come fa da anni. Perché, per arrivare ai massimi livelli e rimanerci, la passione non basta. «Serve tanto lavoro, è necessario studiare: come in tutte le cose, quando arrivi al massimo livello devi essere performante». «Vado in palestra e faccio giocare delle persone - osserva Vicenzutto -, ma lo faccio fornendo una progettualità: l’obiettivo è far rendere una squadra al più alto livello possibile».

Sakota, una leggenda del basket europeo, lo ha voluto con sè all’Aek, dove Vicenzutto è responsabile dell’organizzazione del lavoro dello staff tecnico. «Cerco di coordinare la gestione dello scouting degli avversari - spiega Vicenzutto -, le analisi video e il lavoro sul campo. Siamo uno staff giovane, che può lavorare con tranquillità perché a capo c’è Sakota, uno dei più grandi tecnici europei degli ultimi anni. Avrà visto un miliardo di partite, ma continua a guardarne tre al giorno: insegna tantissimo. Anche per quanto concerne la comunicazione, l’interfacciarsi con le varie situazioni: da lui sto imparando come si parla con i giocatori, lo sfaff, la società».

Una scuola verso nuovi, possibili orizzonti, perché Vicenzutto ha ancora tanti sogni da realizzare. «Sono tre, e sono step diversi. Vorrei lavorare come assistente in una squadra di Eurolega. Poi, mi piacerebbe diventare capo allenatore: sto lavorando, cerco di imparare il più possibile. Infine, c’è il sogno che ho in testa da bambino: l’Nba, che mi ha fatto innamorare della pallacanestro. Il basket europeo è fantastico, lo adoro, ma vedere come lavorano negli Stati Uniti mi porta a sperare di arrivarci».

L’esperienza di Vicenzutto in Grecia è iniziata bene, sia dal punto di vista sportivo, visto che l’Aek sta ottenendo buoni risultati, sia a livello personale. «L’approccio al nuovo campionato e alla nazione è stato bello. Per le persone che ho incontrato, per la città, per le strutture dell’Aek, eccezionali. Ad Atene ci sono sei delle dodici squadre del massimo campionato, Panathinaikos e Olympiakos stanno trainando il movimento, c’è tanta passione. La città, finora, l’ho vissuta poco. Sto cercando di imparare la lingua. In Grecia ho trovato un popolo mediterraneo: il cambiamento non è stato radicale. Purtroppo, la mia compagna è dovuta rimanere in Italia. Sono felice, però, di essere qui».

Dalla Grecia Vicenzutto spera che «Pordenone possa tornare dove gli compete: in B nazionale, ma gli auguro la serie A2. Sono un grande tifoso». Passione, lavoro, sacrifici: un passo alla volta, Vicenzutto vuole continuare a sognare.