Bocciata la candidatura di Vigevano a Capitale di arte contemporanea
VIGEVANO. Vigevano non sarà la capitale italiana dell’arte contemporanea. La prima Capitale dell’arte contemporanea, titolo introdotto quest’anno dal ministero della Cultura, è Gibellina, piccolo Comune del libero consorzio comunale di Trapani, in Sicilia.
Vigevano era già fuori anche dalla rosa delle 5 finaliste selezionate tra le 23 città che si erano candidate, ovvero Gibellina, Carrara, Gallarate, Pescara e Todi. La città ducale si era candidata presentando un progetto intitolato "Scarpette Rosse" e dedicato a «punte, tacchi, archi e arte».
L’idea era quella di creare un museo a cielo aperto, con installazioni artistiche permanenti e temporanee che avrebbero arricchito piazze, strade e luoghi significativi.
Queste opere, stando a quanto proponeva il progetto, avrebbero offerto ai cittadini e ai visitatori un'esperienza coinvolgente, stimolando la riflessione e il dibattito sull'arte e il suo ruolo nella società contemporanea. La decisione di partecipare al bando è stata ispirata dal successo della Biennale d’Arte che si è tenuta in città.
Ma le polemiche non sono mancate: in primo luogo perché il titolo ed il logo del progetto sembravano l’esatta copia della mostra internazionale “Scarpe Rosse” che la Kore, che gestisce il centro antiviolenza, ha organizzato tre anni fa, e poi perché, secondo i contestatori, l’amministrazione comunale non aveva interpellato nessuno, anche solo per un consiglio. Così, dopo la bocciatura della candidatura Capitale della cultura, arriva un altro pollice verso.
Ma Vigevano ha altre frecce al suo arco e spera di essere più fortunata con la candidatura per la Rete delle città creative dell’Unesco.