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Ноябрь
2024

La scelta del triestino Nicola Porro: comunità e natura nell’indiana Auroville

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Da trent’anni vive ad Aurovillle, in India, una città unica al mondo, fuori dagli schemi e dalle regole, nata negli anni Sessanta come una realtà internazionale all’insegna della pacifica convivenza, della tutela della natura e come esperimento multiculturale.

Nicola Porro è l’unico triestino che fa parte della comunità fondata dalla francese Mirra Alfassa detta “la Madre” e da Sri Aurobindo, filosofo indipendentista indiano e guida spirituale, progettata dall’architetto francese Roger Anger.

La storia di Auroville

L’avvio ufficiale risale al 28 febbraio 1968 e per capire lo spirito del posto basti pensare che nel giorno inaugurale i delegati di 124 Paesi e di tutti gli stati dell’India depositarono una manciata di terra della loro nazione. Porro è arrivato nei primi anni Novanta e si è trasferito in via definitiva nel 1994. Un salto nel vuoto, in una realtà che fin da subito l’ha colpito, una scelta di vita che a distanza di anni gli regala ancora una sensazione di benessere. La stessa provata tanto tempo fa.

«Ho conosciuto Auroville attraverso i libri e le informazioni reperite da mio nonno – racconta – Era affascinato da questa prospettiva di esistenza. Poi ho scelto di visitarla e ho provato un’emozione particolare, mi sono sentito subito a mio agio, a casa, e dopo un periodo trascorso tra l’India e l’Italia ho deciso di spostarmi definitivamente».

Una vita in comunità

Quando arriva, la città è incentrata sul progetto di vita comunitaria e sull’ideale dell’unità umana, con un’organizzazione e servizi diversi da quelli attuali. «All’inizio si viveva soprattutto in capanne – racconta – condividendo molto. Ricordo ad esempio che si cucinava tutti insieme, ogni giorno. Quando in Italia c’erano già i cellulari, io dovevo ancora farmi sei chilometri per trovare il primo telefono pubblico, e mettermi in fila. Ora le cose sono cambiate, ci sono tante case in muratura, anche con confort moderni, naturalmente c’è il telefono e internet, ma lo spirito con cui è nata Auroville è sempre lo stesso».

Anche Nicola nel tempo ha cambiato stile di vita, dalla prima sistemazione in una capanna si è costruito una casetta, in mezzo al bosco e alla natura. E come tanti, pur abbracciando sempre la filosofia di una quotidianità all’insegna della spiritualità e della comunità, ha un impegno e una vita indipendente.

Il lavoro come odontotecnico

Lavora come odontotecnico e come tutti i circa 3.500 abitanti del nucleo principale della città ha anche compiti utili alla collettività, è stato nel “Working Committee”, il consiglio comunale di Auroville, in più «le controversie si risolvono grazie a un gruppo di “mediatori”, di cui faccio parte, ma c’è anche una vigilanza di controllo e altri servizi disposti direttamente dai cittadini.

«Uno dei punti più importanti – sottolinea Porro – è la cura del territorio. Questo luogo in origine era arido, una sorta di deserto, con la nascita di Auroville c’è stata un’importante opera di riforestazione, alla quale hanno contribuito nel tempo tantissime persone».

Gli abitanti

Molti abitanti arrivano dall’Europa. Se al primo posto, a livello numerico, figurano gli indiani, seguono subito dopo francesi e tedeschi. Al quarto posto ci sono gli italiani, «persone da sole, coppie, famiglie con bambini, anche tanti ragazzi giovani, Auroville continua ad attirare gente da tutto il mondo. E ci sono ancora – ricorda Nicola – alcuni dei primi residenti, vere e proprie memorie storiche».

Il legame con Trieste

In questi giorni è tornato, come ogni anno, per venire a trovare mamma e zia. Alla sua città natale, dove è cresciuto, è ancora molto legato, «perché ci sono ancora gli affetti e amicizie – dice – e comunque sento sempre un senso di appartenenza».

Alla domanda se rientrerebbe in via definitiva in Italia, però, il discorso torna sempre ad Auroville e gli occhi si illuminano «non potrei andarmene, non ora. È difficile descrivere pienamente l’emozione che si prova, una connessione con il luogo, un senso di serenità che qui – conclude Nicola Porro, legato alle sue origini ma anche alla sua dimensione ormai trentennale nella città di Aurovillle in India– so di poter sempre trovare». —

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