Summit dei ministri a Lubiana: confronto su economia e migranti
«Ci sono numerosi settori strategici a forte potenziale su cui vogliamo concentrare la nostra azione a partire da questa riunione. Italia e Slovenia possono vantare un valore aggiunto nelle loro relazioni grazie all’eccellenza della cooperazione transfrontaliera. Un modello nell’Unione europea e per tutta la regione dei Balcani».
Così il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani delinea obiettivi e importanza dell’appuntamento di martedì a Brdo, vicino a Lubiana, dove tornerà a riunirsi dopo più di tre anni il Comitato di coordinamento dei ministri di Italia e Slovenia.
Oltre a Tajani, alla missione in Slovenia parteciperanno anche il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, il viceministro delle Imprese e del Made in Italy, Valentino Valentini, il sottosegretario di Stato per gli Interni, Nicola Molteni, e il sottosegretario di Stato per l’Agricoltura Luigi d’Eramo.
Tajani si è dichiarato «lieto che il Comitato dei ministri italiani e sloveni torni a riunirsi a più di tre anni dalla sua ultima convocazione». «L’ampia partecipazione governativa – ha evidenziato il vicepresidente del Consiglio – conferma l’attenzione dell’Italia per l’approfondimento delle relazioni bilaterali con la Slovenia».
Nel primo semestre del 2024 – ha comunicato ieri la Farnesina – l’interscambio tra Italia e Slovenia ha toccato quota 6,73 miliardi di euro. Dato che Tajani ha definito «un ottimo punto di partenza», aggiungendo anche che «vogliamo fare di più, coinvolgendo pienamente le imprese e la società civile».
Il ministro degli Esteri ha rimarcato come il «valore aggiunto» delle relazioni tra Italia e Slovenia sia proprio «la collaborazione transfrontaliera», definita «un’eccellenza» e «un modello» per i Balcani e per tutta l’Ue. A tale proposito, Tajani ha espresso di nuovo la propria «soddisfazione» per la designazione di Gorizia e Nova Gorica come Capitale europea della cultura per il 2025.
Il vicepremier ha preannunciato che nel corso della riunione particolare attenzione verrà dedicata al tema della cooperazione in materia migratoria. «Con Lubiana lavoriamo a stretto contatto per il contrasto all’immigrazione irregolare nell’area Schengen e la corretta gestione delle frontiere esterne – ha spiegato Tajani –. La crescente instabilità in Medio Oriente pone ulteriori sfide nella complessa gestione delle rotte migratorie, come quella balcanica, per cui intendiamo rafforzare la nostra cooperazione bilaterale e l’azione a livello di Unione europea».
Nel mettere in risalto l’attuale sintonia con la Slovenia, l’esponente del governo italiano ha inoltre parlato di «forte convergenza di vedute» con Lubiana sulle priorità europee in vista del nuovo ciclo istituzionale. «Vogliamo lavorare assieme – ha sostenuto Tajani – per mantenere i temi della competitività delle nostre imprese e di una realistica politica ambientale tra le priorità dell’agenda europea».
Non poteva mancare, in vista della riunione in terra slovena, una considerazione sul tema dell’allargamento dell’Unione europea ai Balcani. Unione europea che secondo Tajani «non potrà dirsi completa senza la riunificazione dei Paesi dei Balcani occidentali e con la Slovenia chiederemo alle Istituzioni europee risultati concreti su questo importante dossier, anche per favorire la crescita e la stabilità di tutta la regione adriatico-ionica».
Nella rappresentanza governativa slovena non mancheranno Tanja Fajon, vice primo ministro e ministro degli Esteri, e Bojan Kumer, ministro dell’Ambiente, del Clima e dell’Energia.
Al termine del summit, nel pomeriggio, Tajani farà tappa a Gorizia e incontrerà amministratori e dirigenti locali di Forza Italia. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA