ATP Vienna: Nishikori ci prova, ma Draper col servizio è letale
[7] J. Draper b. K. Nishikori 7-6(5) 7-5
Gara generazionale tra Kei Nishikori e Jack Draper. Obiettivi diversi che si incrociano: la voglia del nipponico di tornare a occupare posizioni importanti nel ranking ATP, dall’altra quella di continuare a crescere. A Vienna, i due regalano sprazzi di grande tennis. La classe di Kei, la forza al servizio del britannico, attuale n. 18 del mondo.
Alla fine la spunta il n. 18 del mondo, 7-6(5) 7-5 in un’ora e 38′. Draper che chiude con 11 aces e l’85% di punti ottenuti con la prima di servizio, salvifica per tutto l’incontro.
In carriera un solo precedente e in favore del più giovane dei due. Nishikori è qui grazie a una wild card e non vuole di certo sfigurare.
Primo set in cui entrambi hanno una resa altissima con la prima di servizio, mentre qualche grattacapo arriva con la seconda di servizio.
Le palle break sono una rarità e si scambia poco. La prima chance è per Nishikori che strappa il servizio al suo avversario e va a servire per il set sul 5-3. Draper non ci sta e ottiene subito il controbreak. Il tie-break è il giusto epilogo e, qui, il nipponico va in difficoltà nei suoi turni di battuta e cede 7-5, dopo essere andato avanti 4-3 con due servizi. Il primo set point fa esultare Draper.
Sempre in difficoltà Nishikori nei suoi turni di battuta, mentre il britannico fa molta meno fatica. Serve tutto l’impegno di Kei per cancellare la palla break nel quarto game e poi per risalire sotto 15-30 nell’ottavo gioco.
Anche la testa di serie n. 7 finisce 15-30 nel suo turno di servizio successivo, ma arriva “san servizio” a rimettere le cose a posto e a farlo salire 5-4.
Fa fatica per salire 6-5 Draper che poi si procura un importante match point. Sbaglia la risposta e si va ai vantaggi. Altra risposta vincente e il britannico è nuovamente sul match point. Risponde profondo Jack, Nishikori annaspa e poi sbaglia il dritto che lo condanna all’eliminazione.
Per la testa di serie n. 7 del seeding ora ci sarà la sfida con Luciano Darderi.