Il brasiliano Lucas Pinheiro Braathen condurrà lo sci alpino verso nuovi alternativi orizzonti?
Uno dei temi forti della stagione 2024-25 di sci alpino è rappresentato dal ritorno in attività, dopo quello che è stato a tutti gli effetti un anno sabbatico, di Lucas Braathen. Anzi, Lucas Pinheiro Braathen, come dovremo abituarci a chiamarlo. D’altronde, l’ex norvegese ha messo in piedi un proprio team privato de facto (finanziariamente supportato dalla Red Bull) e difenderà i colori del Brasile.
In verità, c’è molto di verde-oro nel pittoresco sciatore in questione. Sarà anche nato a Oslo, ma l’ascendente brasiliano è fortissimo. La mamma è di São Paulo do Brasil; lui stesso ha vissuto nel Paese sudamericano e non perde occasione per tornare in quella terra, alla quale è legato tanto quanto alle lande norvegesi.
Considerata l’età del soggetto in questione, venuto al mondo il 19 aprile 2000, non c’è ragione di dubitare che un anno sabbatico possa essere ammortizzato senza scompensi. Già vincitore di 5 gare di Coppa del Mondo fra l’ottobre del 2020 e il gennaio 2023, Braathen ha teoricamente le carte in regola per tornare sul gradino più alto del podio.
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Chiaramente, non esistono precedenti di sciatori brasiliani capaci di imporsi. Anzi, le affermazioni dell’emisfero australe si contano sulle dita della mano di un bradipo. Gli unici atleti provenienti dal Sud dell’Equatore in grado di primeggiare nel circuito maggiore sono due australiani.
Si parla di Malcolm Milne, impostosi nella discesa libera della Val d’Isere nel dicembre 1969 e di Steven Lee, trionfatore nel supergigante di Furano del marzo 1985. Fra le donne si è visto molto di più grazie ad Annelise Coberger, Claudia Riegler e Zali Steggall; inoltre la parabola di Alice Robinson è ancora nella propria fase ascendente. Però si parla dell’altra metà del cielo e di un altro continente.
Insomma, Pinheiro Braathen è pronto a condurre lo sci alpino verso nuovi e alternativi orizzonti. Il Sudamerica sta per diventare un continente vincente e l’Emisfero Australe potrà contare qualcosa anche tra gli uomini. La domanda è solo “quando” assisteremo al primo trionfo Brasileiro, perché sul “se” ci sono pochi dubbi.