America’s Cup, prossima edizione in due località diverse? Dalton: “Vogliamo più squadre e più soldi”
Team New Zealand ha conquistato la America’s Cup, surclassando INEOS Britannia nelle acque di Barcellona con un perentorio 7-2. Il sodalizio neozelandese ha messo le mani sul trofeo sportivo più antico del mondo per la terza volta consecutiva, impresa che non riusciva da più di trent’anni e che entra di diritto nel mito della massima competizione velica. I Kiwi avranno ora il diritto di stilare il regolamento della prossima edizione (parlando con INEOS Britannia, che sarà ancora Challenger of Record), decidendo anche dove e quando disputarla.
A tre giorni di distanza dall’apoteosi in terra catalana, il CEO Grant Dalton ha fatto un punto della situazione attraverso i canali ufficiali del consorzio capace di alzare al cielo la Vecchia Brocca per la quinta volta nella propria storia: “Quanto visto a Barcellona ha confermato come la America’s Cup sia unica nel panorama dello sport internazionale, quindi il nostro obiettivo è quello di lavorare sopra a questo successo e continuare il percorso di crescita intrapreso da quando abbiamo vinto nel 2017“.
I piani dell’amministratore delegato sono ben delineati: “Stiamo cercando di aumentare l’audience e il coinvolgimento in diversi territori. Disputando l’evento a Barcellona, la Coppa America ha visto una crescita significativa, anche grazie all’evento femminile e a quello giovanile, oltre ad aver fatto passi da gigante dal punto di vista dell’innovazione e dello sviluppo sostenibile con i chase boat alimentati a idrogeno. Grazie a questi successi, sappiamo di avere una serie di proprietà di valore che vogliamo continuare a costruire“.
Grant Dalton si è così proiettato al prossimo futuro: “Stiamo valutando il modo migliore per raggiungere i nostri obiettivi con una sede, o più sedi, in grado di esaltare la 38mma edizione della America’s Cup con una maggiore impronta globale, più squadre e maggiori opportunità di espansione. Sarebbe difficile aumentare il numero di team nello spazio infrastrutturale disponibile a Barcellona“. Si tratta dunque di una bocciatura della località catalana per l’evento del 2026 o del 2027?
Il tema economico è sempre al centro dell’attenzione quando si parla della prestigiosa competizione velica: “Dai primi colloqui con i sodalizi è emerso il desiderio collettivo di vedere una continua crescita commerciale dell’America’s Cup, in linea con quanto avviene in altri sport leader a livello mondiale. Siamo sulla buona strada per raggiungere i nostri obiettivi di crescita, che prevedono un aumento del 50% dell’audience totale delle trasmissioni e dei media della 36a America’s Cup”. Nei 59 giorni dedicati all’evento in Spagna si sono registrati 2,56 milioni di spettatori.