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I 2 anni di governo. Dal Pil alle infrastrutture: l’Italia si è rimessa in moto. Ecco i dati

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Record di occupazione, crescita del Pil superiore alle media Ue, rafforzamento del Made in Italy nel mondo. I dati economici raccontano che l’Italia nei due anni di governo Meloni si è rimessa in moto, a partire dal mercato del lavoro. I numeri indicano un record nel tasso di occupazione che si attesta al 62,3%, ai massimi storici in Italia. In numeri assoluti si parla di 24 milioni di occupati, in crescita di 834mila unità. Il precariato è sceso, mentre sono oltre 800mila i contratti stabili in più. Nuovi incentivi per le imprese sono stati approvati: esoneri contributivi per chi assume, super deduzione al 120% sul costo del lavoro per i nuovi assunti in base al principio “Più assumi, meno paghi”. Lo spread, inoltre, si attesta a -100 punti base rispetto a ottobre 2022. Il Pil è più alto della media Ue e anche sopra i livelli pre-crisi del 2008. Nel frattempo la borsa si è laureata migliore d’Europa nel 2023. Le richieste per i titoli di stato italiani salgono, con 425 miliardi di titoli del debito pubblico in mano agli italiani. Per l’Italia meridionale, il governo Meloni ha inoltre stanziato numerose risorse.

L’introduzione di nuove misure per la sicurezza sul lavoro in Italia e “l’assegno di inclusione”

Il Reddito di cittadinanza è stato abolito, al suo posto è stato introdotto l’assegno d’inclusione e il supporto per la formazione e il lavoro. Sul tema della sicurezza, sono state portate a termine 1600 nuove assunzioni degli ispettori del lavoro, la patente a crediti per il settore dell’edilizia e la reintroduzione del reato di somministrazione illecita di lavoro.

Il rafforzamento del Made in Italy e il traguardo del Pnrr

Crescono anche gli investimenti in opere pubbliche, con un significativo +50%. L’export è aumentato del 14,2% nel 2023. L’Italia ha così raggiunto il quarto posto mondiale per le esportazioni e nel 2023 il saldo commerciale è salito di 34 miliardi. Una performance particolarmente significata l’ha realizzata l’export del Made in Italy agroalimentare, che nel 2024 è giunto fino a 46 miliardi, +8% rispetto al 2022. In merito al Pnrr l’Italia è il primo paese in Europa per obiettivi raggiunti e per avanzamento finanziario da 113,5 miliardi ricevuti. Nel nuovo Pnrr sono presenti 150 investimenti, 66 riforme e 7 missioni, con annessa la nuova missione RePowerEu, che ha destinato 11 miliardi alla transizione ecologica. Il rafforzamento della governance rimane una priorità importante, così come la richiesta di pagamento della sesta rata pari a 8,5 miliardi.

L’innovazione dei trasporti e delle infrastrutture in Italia

Il riavvio del progetto per il Ponte sullo stretto e l’introduzione del nuovo “Piano casa” da parte del governo Meloni rappresentano un’ulteriore concentrazione verso le infrastrutture italiane. Il governo ha già programmato una spesa di 44 miliardi per strade e autostrade. Il ministero dei Trasporti assieme alla Rete ferroviaria italiana, hanno stabilito un nuovo contratto valido dal 2022 al 2026 per la sicurezza e il potenziamento dei percorsi ferroviari. Il nuovo Codice degli appalti contiene la semplificazione delle procedure, la digitalizzazione, l’autonomia e la flessibilità delle stazioni appaltanti. Tra le innovazioni sugli spostamenti figurano la Riforma del codice della strada e quella del Codice della nautica da riporto. Tre miliardi verranno stanziati per nuovi lavori e la sicurezza della statale Jonica, mentre 500 milioni verranno impiegati per la manutenzione stradale nei piccoli comuni.

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