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Октябрь
2024

La guerra coi robot killer e l’intelligenza artificiale, il linguaggio su internet con Vera Gheno: oggi comincia il Festival Mitopoietica

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PAVIA. Da martedì 22 al 25 torna a Pavia il “Festival Mitopoietica”, che avrà come filo conduttore il tema “L’umanità e le macchine”, sottotitolo “Conoscere e capire il mondo senza aver paura dell’intelligenza artificiale”. Il festival, ideato e promosso da Mitopoietica Aps in collaborazione con Blonk, piccola casa editrice pavese nata nel 2011, ha ricevuto il patrocinio del Comune di Pavia. Si svolgerà nella chiesa sconsacrata di Santa Maria Gualtieri (piazza della Vittoria, 4, Pavia).

Gli ingredienti di questa terza edizione sono le applicazioni dell’intelligenza artificiale, le evoluzioni della lingua e della comunicazione e l’attenzione agli studenti e al loro rapporto con l’informazione e la disinformazione.

Si inizia martedì 22 con due appuntamenti dedicati all’uso della tecnologia nei conflitti e ai linguaggi che abbiamo costruito, più o meno consciamente, all’interno di Internet.

Il programma

Martedì 22 alle 19 sarà presentata la ricerca “Man in the loop” sui sistemi d’arma autonomi (quindi guidati, per esempio, da sistemi di intelligenza artificiale) in Italia: si parla dunque di “robot assassini e vittime umane”. L’evento è in collaborazione con info.nodes, associazione no profit costituita nel settembre 2019 da un gruppo di attivisti, giornalisti e artisti, che vogliono ristabilire una società più giusta ed equa. Che cos’è un’arma autonoma? Che cosa si nasconde dietro a soprannomi come “killer robots” o a sigle come LAWS (lethal autonomous weapons systems, “sistemi bellici letali e autonomi”)? «Secondo la campagna internazionale Stop Killer Robots – scrivono gli autori dell’inchiesta che martedì 25 saranno a Pavia – le armi autonome sono sistemi che “selezionano e affrontano gli obiettivi senza un significativo controllo umano».

L’aspetto morale, quando si parla di armi autonome, è d’altra parte di cruciale importanza. È corretto cedere ad algoritmi che non richiedono necessariamente la supervisione umana decisioni relative alla vita e alla morte di persone? A tutto questo si aggiunge il fatto che anche le più evolute intelligenze artificiali commettono errori e potrebbero quindi non essere in grado di distinguere dei contadini da dei soldati. Inoltre, un operatore umano può decidere di evitare un attacco nel caso in cui, per esempio, gli obiettivi individuati si trovino di fianco a un ospedale o una scuola: un’intelligenza artificiale farebbe le stesse distinzioni? Sono soprattutto questi aspetti che hanno portato il Segretario Generale dell’ONU António Guterres a dichiarare che “le macchine autonome con la capacità di selezionare obiettivi e fare vittime senza il coinvolgimento degli esseri umani sono politicamente inaccettabili e moralmente ripugnanti”.

A Pavia a presentare la ricerca ci saranno gli autori Davide Del Monte, Laura Carrer e Daniele Signorelli. Del Monte è socio fondatore di info.nodes, che collabora con diverse realtà che si occupano di tutela dei diritti sociali, civili e digitali, tra cui ReAct, Hermes Center e onData. Carrer è ricercatrice e giornalista freelance su IrpiMedia, Wired Italia, Domani, Il Post, Il Manifesto: si occupa soprattutto di sorveglianza di Stato, di tecnologia all’intersezione con i diritti umani, dell’impatto delle piattaforme tecnologiche sulla società, e di spazio urbano. È e alcuni magazine online. Signorelli, autore di “Technosapiens: come l’essere umano si trasforma in macchina” (D Editore, 2021) è giornalista e si occupa del rapporto tra nuove tecnologie, politica e società. Scrive per Domani, Wired, Repubblica, Il Tascabile e altri. . L’inchiesta è stata finanziata dalla campagna Stop killer robots.

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Sempre martedì 22 ottobre alle 21 sarà il turno della sociolinguista Vera Gheno che torna a Mitopoietica per il terzo anno di fila: sul palco di Santa Maria Gualtieri, con l’assessora alle Pari opportunità del Comune di Pavia Alessandra Fuccillo, risponderà alle domande di Anna Ghezzi, giornalista della Provincia Pavese sul tema "Il linguaggio ai tempi dei social network: che mondo abbiamo costruito dentro internet". Dalla deumanizzazione dei rapporti mediati dallo schermo alle forme di discussione online, dalle parole ormai “consumate” come gender, ideologia, woke al “non si può più dire niente”: una serata alla scoperta della lingua che cambia online e offline. E ancora: in che modo il mondo che abbiamo costruito e raccontato, con le sue ineguaglianze, gli stereotipi e le informazioni mancanti influenzerà il mondo futuro attraverso l’intelligenza artificiale?

Penso che il primo passo verso una rete più piacevole da frequentare passi da una maggiore consapevolezza rispetto ad azioni, atteggiamenti, comportamenti, convinzioni, certezze con le quali ci accostiamo all’onlife, come la chiama il filosofo Luciano Floridi: un’esistenza nella quale online e offline non sono più considerabili due mondi indipendenti, separati l’uno dall’altro. Le regole del gioco, in fondo, sono sempre le stesse. Cambiano i contesti, ma non cambia la predisposizione dell’essere umano alla relazione, come non cambia il fatto che tenere in piedi le relazioni sia faticoso (Vera Gheno, L’antidoto – Longanesi, 2023)

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Mercoledì, alle 19, al Bacaro Poetico spazio dedicato alla performance dell’artista DustyEye, al secolo Jacopo Masini, che porterà il suo pubblico in un “viaggio nel tempo” dove il catastrofismo di Terminator 2, lascia spazio a un legame di amicizia tra uomo e macchina.

Alle 21 invece via al poetry slam presentato da Ciccio Rigoli. Tema: la sfida finale tra l’uomo e la macchina, quattro poeti e poete si sfideranno in due round.

Una poesia sarà stata scritta dall’essere umano, una da ChatGPT. Il pubblico dovrà votare e decidere chi vincerà, ma soprattutto riuscirà a capire la differenza tra poesie umane e sintetiche?

Giovedì sarà una giornata dedicata al rapporto tra macchine e giustizia, settore dove si intravedono i primi effetti di decisioni e indagini automatizzate. Alle 21 ne discutono l’avvocato della Camera penale di Milano Federico Riboldi, Nicola Canzian, ricercatore diritto costituzionale all’Università Bicocca, l’europarlamentare e coordinatore del progetto di legge europeo di regolamentazione sull’intelligenza artificiale Brando Benifei. Modera Danilo De Biasio, direttore del Festival dei Diritti Umani con una introduzione dell’assessora alla cultura Cristina Barbieri.

Si conclude venerdì, con la giornata dedicata ai più giovani. In mattinata si parte con la premiazione di 7 dei 30 lavori presentati dagli studenti e dalle studentesse della passata edizione nell’ambito del progetto de La Fabbrica del dubbio: manuale di sopravvivenza al giornalismo. I lavori premiati sono podcast, articoli, video reportage realizzati interamente dei ragazzi e dalle ragazze che hanno seguito i laboratori realizzati da Blonk.

Premiati i migliori podcast, i documentari e gli articoli tra quelli di oltre 300 studenti e studentesse che hanno partecipato a La Fabbrica del Dubbio, per imparare a leggere e produrre informazioni corrette

Il tema

Tema di quest’anno è “L’umanità e le macchine” per indagare il rapporto che abbiamo e che dovremmo avere con le tecnologie e, in particolare, con l'intelligenza artificiale che apre nuovi e sconosciuti scenari nel bene e nel male. «Mentre scopriamo che molte delle cose che credevamo di sapere non sono vere, dobbiamo ripensare da capo il nostro rapporto con la tecnologia e con l’industria», dice Lele Rozza, direttore editoriale del Festival e autore del libro ”Come difendersi dalle storie. La Fabbrica del dubbio”.

E La Fabbrica del Dubbio si chiama anche il laboratorio aperto agli studenti e alle studentesse delle scuole superiori. Oltre 300 sono quelli che hanno partecipato lo scorso anno scolastico e che nella giornata conclusiva, venerdì 25, verranno premiati per alcuni dei lavori da loro autonomamente realizzati tra podcast, video, reportage, articoli, volantini. Alla Fabbrica del Dubbio dell’anno scolastico in corso si registrano già oltre 500 partecipanti, non più solo di Pavia ma anche di Milano.

EDIT: Il programma pubblicato sulla Provincia pavese del 22 ottobre 2024 è sbagliato, ce ne scusiamo con chi legge e chi organizza l’evento.