Campagna anti-influenzale da record: già 11mila i pavesi che si sono vaccinati
PAVIA. È presto per tirare le somme, ma la campagna d’inverno contro l’influenza è partita meglio del 2023: dal primo ottobre a venerdì scorso, sono 11.200 le somministrazioni eseguite da medici di base, pediatri, farmacie e, da oggi, anche nei centri vaccinali della provincia. Le persone che hanno ricevuto il vaccino sono over 60, donne in gravidanza o pazienti a rischio per condizioni di salute o malattie pregresse, poiché la prima fase della campagna è dedicata soprattutto a loro. «L’adesione iniziale è maggiore della stagione precedente, sembra ci sia più consapevolezza» spiega Marina Leidi, responsabile della struttura Vaccinazioni e malattie di Asst Pavia, che ambisce ad alzare una barriera più alta di quella eretta nel 2023.
«Almeno il 50 per cento»
Appena il 45 per cento degli over 65 ha scelto di farsi vaccinare contro l’influenza l’anno scorso, rimanendo esposti a un patogeno spesso sottovalutato ma che può causare complicanze anche gravi. Oggi, l’intenzione dell’azienda sociosanitaria è raggiungere e vaccinare almeno il 50 per cento delle persone con più di 65 anni: «Una copertura più alta si traduce in salute – prosegue Leidi – con più vaccinati, vuol dire avere meno gente con complicanze che rischia di finire in ospedale aumentando i flussi in ingresso. Ma proteggendosi si limitano anche le ricadute sul sistema lavorativo per via delle malattie o sulle famiglie. Vogliamo andare ben oltre le percentuali di vaccinati raggiunte l’anno scorso, superando di gran lunga il 50 per cento delle persone con più di 65 anni». Negli ultimi anni, infatti, la provincia di Pavia non ha brillato quanto a copertura contro l’influenza: nel 2022 si è registrato un picco di influenza così alto come non lo si vedeva dal 2009, ma la percentuale di vaccinati registrata in Provincia è stata tra le più basse in Regione. Quest’anno sembra possibile intravedere un’inversione di tendenza, almeno stando ai primi numeri diffusi da Asst, che durante il primo e affollato vax day dell’anno ha effettuato quasi 800 somministrazioni ai tanti che si sono presentati alla casa di comunità di piazzale Golgi e negli altri centri della Provincia. «Dopo il Covid abbiamo registrato una certa refrattarietà alla vaccinazione – prosegue la referente vaccinazioni di Asst – una ricaduta, forse, dell’eccesso di pressione comunicativa durante il periodo della pandemia, con un bombardamento continuo di informazioni. Adesso, sembra che una comunicazione più pacata stia dando i suoi frutti».
Vaccinarsi adesso
Con meno di cinque casi di influenza ogni mille assisti tra i 15 e i 64 anni (secondo il bollettino Respivirnet) la circolazione dell’influenza in Lombardia è ancora ampiamente entro i livelli di guardia. Ed è proprio per questo che non bisogna aspettare: «La circolazione dell’influenza non è ancora diffusa ma è importante vaccinarsi adesso, così da evitare che si creino le condizioni per una maggior diffusione del virus scongiurando l’eventuale epidemia stagionale, che di solito si manifesta dopo la metà di dicembre. È ciò che significa fare prevenzione: prevenire i problemi prima che si manifestino» conclude Leidi.