“Pezzi d’acqua”, a Pordenone il film degli studenti del Dams di Udine
Pezzi d’acqua, ma anche pezzi di vita vissuta, emozioni riemerse dal loro essere bambini sulle quali hanno costruito una storia a tratti autobiografica. È questo il contorno in cui a Castelluccio di Norcia, nel torrente Palar in Friuli e a Monte Saint Michel in Normandia, si è mosso lo sguardo di un gruppo di studenti e laureati al Dams, il corso dell’università di Udine, con la regia di Guido Filacorda e Alessandra Nider. Uniti nel collettivo Futura, i giovani cineasti hanno autoprodotto le tre favole che rendono unico il film “Pezzi d’acqua”.
Hanno affrontato il tema della famiglia con delicatezza e creatività, lo hanno animato con la freschezza del «bambino nato sulla sabbia magica di Mont Saint Michel che - queste le parole di Filacorda - scopre di essere figlio di se stesso».
Profonda e intrigante, la trama, nei giorni scorsi, è stata seguita con interesse dal pubblico del Visionario, a Udine, e lunedì 21 ottobre, alle 20,45, lo sarà anche al Cinemazero, a Pordenone, prima di accedere in 20 sale cinematografiche scelte per la loro singolarità in diverse regioni italiane.
“Pezzi d’Acqua" intreccia le vicende familiari sfidando le paure più intime dei suoi componenti. “Ripresa” è la prima favola girata a Castelluccio di Norcia: un giovane ancora un po’ bambino si confronta con l’arte della ripresa cinematografica mentre affronta un enigmatico gruppo di raccoglitori di fiori.
Il protagonista di “Recita”, invece - la seconda favola -, segue una ragazza ansiosa colta quasi di sorpresa mentre esplora i labirinti della sua mente e del suo destino. Siamo lungo il torrente Palar, a pochi chilometri dal lago di Cavazzo Carnico, e la giovane è costretta a tuffarsi dalla diga sulle montagne per vincere le proprie paure interiori. Segue “Racconto” in cui un oscuro vagabondo erra in una valle desolata, confrontandosi con il timore del suo imminente passaggio oltre la vita, mentre prepara la nascita di una nuova entità. È un passaggio che invita a riflettere anche sulla morte.
«Siamo un gruppo di under 35 – spiega Filacorda –, siamo quasi tutti studenti del Dams che donano il proprio lavoro per fare un cinema fresco». Fanno tutti parte di Futura, il collettivo che punta a «creare un tipo di cinema fondato sui giovani e sul viaggio. Un cinema alternativo ai più gettonati film ambientati in contesti cupi. Noi vorremmo – continua Filacorda – parlare di bellezza e leggerezza, mentre ora la tendenza è quella di favorire le tonalità più scure». L’obiettivo è ambizioso come lo è la pellicola che ha appena debuttato in Friuli Venezia Giulia, dove le riprese hanno colto di sorpresa le comparse scelte lì per lì, in ogni location, tra la sequenza dei “ciak si gira”.
«Stiamo cercando giovani cineasti desiderosi di cambiare per fondare, investendo i piccoli incassi, nella creazione di un soggetto, una Società, che ci consentirà di partecipare ai bandi. Vorremmo portare tra gli amanti del grande schermo un nuovo modo di fare cinema» ribadisce Filacorda guardando con interesse al lavoro di Laura Samani, la regista di “Piccolo corpo”, il film ambientato in Carnia e ispirato dalla religiosità popolare e dai santuari à répit.
Complessivamente, tra Friuli, Umbria e Normandia, “Pezzi d’acqua”, compresa la scrittura fatta suoi banchi del Dams, ha richiesto oltre due anni di lavoro e dopo Pordenone sarà proposto in Veneto prima di toccare le altre tappe del tour. Oltre ai registi Filacorda e Nider in veste anche di sceneggiatori assieme a Gabriele Favento, fanno parte del cast: Francesco Maria Filacorda, Michele Donati, Franco Neglein, Remi Pierre. E se Beatrice Seppi, William Alexandru Lupu sono i costumisti, la gestione della musica è stata affidata a Lorenzo Loberto, Bianca Loffreda, Moigea.