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Umago, demolita la casa su cui continua a pagare le rate del mutuo: parte la battaglia legale

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Nella vicenda della rimozione di 31 costruzioni abusive nel settore nord occidentale dell’Istria emerge il dramma di Ena Sinčić, madre single di due minorenni rimasta senza casa. Ha dovuto farla abbattere da sola per risparmiare così il costo delle ruspe dell’Ispettorato di Stato, costo che si aggira tra i 5 e i 10.000 euro, a seconda della complessità dell’operazione.

Ha salvato solo quel tanto che stava nella sua auto. Al momento racconta di aver trovato una sistemazione di fortuna dai genitori che però sono separati. «Una notte abbiamo dormito tutti nel letto della mamma – racconta – mentre il papà che vive altrove, mi ha messo a disposizione una stanzetta piena di scatoloni. Nel frattempo attendo una risposta dal Palazzo municipale di Umago alla mia richiesta di assegnarci una sistemazione provvisoria fino a che non troverò una soluzione».

Si è rivolta anche al Tutore civico che a sua volta ha lanciato un appello alle istituzioni competenti a trovare una soluzione al problema. Ena spiega la sua drammatica vicenda di vita precisando di aver ereditato dal nonno la casetta di 50 metri di cui è riuscita a legalizzare poco meno della metà. «Ho deciso quindi di accendere un mutuo per ristrutturarla – spiega – però nell’esecuzione dei lavori ammetto di aver sforato i vincoli in termini di superficie violando così le rigorose norme di legge, ma questo era l’unico modo di assicurarmi un tetto. L’alternativa – aggiunge – sarebbe stato un appartamento da prendere in affitto che però come costo è fuori dalla mia portata, per cui sono ricorsa a un mutuo bancario che continuo a pagare con la rata di 300 euro al mese anche se la mia casa non c’è più».

Nel dramma che sta vivendo assieme ai figli, Ena si dice amareggiata soprattutto della celerità della procedura di rimozione della sua unica casa mentre «si chiude un occhio sulle case e ville abusive in Istria che i proprietari danno in affitto realizzando grossi guadagni».

Nella sua battaglia per la casa, Sinčić ha ingaggiato l’avvocato Tomislav Bilobrk, secondo il quale è assodato che una parte dell’immobile aveva le carte in regola per cui l’ordine della demolizione totale desta molte perplessità. Dal canto suo l’Ispettorato di Stato fa sapere che nel caso di Ena Sinčić è stata osservata la normale procedura per la rimozione della casa costruita abusivamente al di fuori dell’area edificabile, entro la fascia costiera sotto tutela. La donna comunque non si dà per vinta e annuncia battaglie legali su vari fronti puntando sul diritto alla casa dei figli minorenni