ru24.pro
World News
Октябрь
2024
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22
23
24
25
26
27
28
29
30
31

Commissariato di Monfalcone da potenziare: parte il pressing sul Viminale

0

Con tutti i suoi limiti, la burocrazia ha il pregio, quando fila, di far scorrere le situazioni nel migliore dei canovacci possibili. Quando però una carta s’inceppa o semplicemente è messa in “pausa” per apportare magari una significativa modifica, ecco allora che anche nei contesti ben oliati gli ingranaggi possono incantarsi e richiedere attenzioni. Meglio: risorse. Prendiamo Monfalcone, che nella primavera 2021 apprese la positiva notizia dell’innalzamento di livello, in virtù di specifiche peculiarità (e complessità) territoriali, del proprio Commissariato di Polizia. Unico in Friuli Venezia Giulia a fregiarsi della guida di un primo dirigente, una realtà raffrontabile a Bologna, Napoli o Milano. Ebbene, l’atteso “atto unico” a fissare l’imprimatur, sbloccando così soprattutto l’ulteriore, conseguente innesto di personale, sullo sfondo di un’operatività che vede già una figura operare con quel grado – Stefano Simonelli, terzo profilo apicale in Provincia: sopra di lui solo Questore e vicario – è congelato fino al 31 dicembre.

[[ge:gnn:ilpiccolo:14735320]]

Il decreto sulle dotazioni organiche

A luglio, infatti, l’attuale Capo della Polizia Vittorio Pisani ha impresso sul decreto datato 2022 di determinazione dell’assetto ordinativo, dei compiti, delle linee di dipendenza e delle dotazioni organiche delle articolazioni periferiche dell’amministrazione della Pubblica sicurezza un differimento dell’entrata in vigore, per intervenire con adeguamenti e modifiche. L’atto unico non concerne solo Monfalcone, dove l’innalzamento ottenuto non è in discussione, ma contempla vari presidi e quindi l’aumento di livello, nei suoi effetti organici, è legato a doppio filo a questa pratica. Un problema. Perché con la stasi, non si sblocca l’iniezione di nuova linfa. Vero è che nell’ultimo anno ci sono stati arrivi di giovani agenti, ma questi – riflette Giovanni Sammito della segreteria provinciale Siulp – hanno solo tamponato gli svariati pensionamenti. «Manca una decina di figure e soprattutto nelle specialità: Polizia stradale, di frontiera, ferroviaria. Nella Polfer l’organico non è mai stato così ridotto ai minimi termini: è operativo il 50% della pianta e non si garantiscono i quattro quadranti, tant’è che i turni di un servizio h 24 li tampona la volante di Monfalcone». Coperta corta pure in Polaria e Polmare.

Primo reparto mobile

Non solo: sempre nella sfera dell’atto unico si prevedeva l’istituzione del primo Reparto mobile in regione – l’ex celere – e in questa prospettiva la scelta della sede sarebbe ricaduta sull’Isontino, per la presenza di porto e scalo aereo. Anche qui, tutto bloccato. E si parlerebbe di decine e decine di agenti. «In questo limbo – così Sammito – l’auspicio è che le modifiche da apportarsi al decreto arrivino a inizio 2025: il tempo per riflettere c’è stato».

E poi c’è la situazione del Cpr di Gradisca, dove pure è impiegato personale dal Commissariato di via Foscolo, che drena risorse della città e in tutte le forze dell’ordine più l’esercito. Su questo punto s’è assistito a un recente incontro col prefetto Raffaele Ricciardi, affiancato al questore Luigi Di Ruscio, che ha visto la presenza, oltre che del Siulp e del suo segretario Alessandro Nencha, anche di Sap (Angelo Obit), Silp (Marco Martines), Siap (Marco Mizzau), Coisp (Lara Moro) e Fsp Polizia (Fabrizio Marras).

La criticità secondo il sindacato

[[ge:gnn:ilpiccolo:14735319]]

Il sindacato ha riportato la criticità rappresentata dalla «cadenza quasi quotidiana di fughe, tafferugli, incendi», senza tralasciare gli atti autolesionistici degli ospiti, episodi che invece anni addietro si contavano sulle dita di una mano nell’arco di 12 mesi. Non agevolano, se si è cronometrato che in 10 secondi avviene lo scavalcamento del muro, le condizioni di una struttura che necessita di ammodernamenti e adeguamenti, in primis sulle telecamere. Condizioni, come rimarcato dalle sigle, «divenute talmente insostenibili da richiedere, come in passato, la sospensione temporanea qualora dovesse perdurare l’attuale situazione di stallo che espone quotidianamente sia gli “ospiti” sia tutto il personale che vi opera, a continuo stress e pericolo della loro incolumità».

Le contrarietà al prefetto

I sindacati hanno inoltre espresso al Prefetto «chiara contrarietà a ipotesi di incremento del numero di trattenuti, senza che si sia provveduto preliminarmente a una rivisitazione strutturale complessiva del Cpr e a un contestuale ripianamento degli organici». Ricciardi ha replicato che la manutenzione della struttura di trattenimento impegna circa 400-500 mila euro l’anno. La Prefettura ha richiesto ulteriori risorse, ma pare non giungeranno prima di 12 mesi. Quanto alla sospensione del Cpr la scelta non può che assumersi a livello centrale, fermo restato che il paventato rischio di incremento di persone non risulta respinto bensì in stand-by. Così, pur a fronte di un clima di reciproco rispetto tra le parti, i sindacati si sono dichiarati a margine del tavolo «insoddisfatti» del confronto: le criticità, tutte sul piatto. Sicché la vertenza dovrà passare attraverso il coinvolgimento delle varie segreterie nazionali.