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Cracco superstar ad Ein Prosit: viaggio verso sud con Mendez

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Da Londra a Udine, senza passare dal via: Carlo Cracco, dopo la recente apertura britannica, è stato al centro del sabato sera di Ein Prosit, con una cena dal sapore italo-ispanico. Nella splendida cornice del “Vitello d’oro”, lo chef stellato, noto in tutto il mondo per il menù milanese “Cracco in galleria”, si è esibito in tandem con lo spagnolo Paco Mendez per un interessante scambio di tradizioni culinarie da due sponde diverse del Mediterraneo.

Contemporaneamente, all’Antica Maddalena andava in scena “Non si butta via nada”, l’incontro tra la trippa e l’ossobuco di Diego Rossi con le eccellenze madrilene di Javi Estevez.

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La vocazione internazionale della venticinquesima edizione di Ein Prosit ha portato in Friuli, all’Enoteca “Da Fred”, le vibrazioni brasiliane di “Fame osteria”, il ristorante da una stella Michelin che Marco Renzetti ha aperto a San Paolo, per mescolarle alla romanità di Ciro Scamardella: ne è uscita una carbonara lazial-portoghese da dieci e lode.

Sono solo tre esempi, che forse non bastano a rendere l’idea del clima cosmopolita che si respira in città in queste ore: tra via Paolo Sarpi e via Cavour, dove sono posizionati i food truck – presenti ancora per la giornata di oggi – si sentono parlare tutte le lingue del mondo.

Dal furgoncino del Molino Felicetti ieri all’ora di pranzo faceva capolino uno chef croato, che ha preparato la pasta con i funghi, scaldando i fornelli per i due colleghi che l’hanno seguito: l’indiano Himanshu Saini, originario di Delhi ma ormai residente a Dubai, e il portoghese Vasco Coelho Santos, riconosciuto come figura di spicco della gastronomia mondiale.

«Abbiamo voluto sorprendere i visitatori di Ein Prosit con questo calendario di ospiti che varia in continuazione», spiega Manuela Fissore, curatrice del programma insieme con Paolo Vizzari. In effetti, a giudicare dai numeri la formula sembra vincente: «Sta andando molto bene, sono state servite circa 150 porzioni di pasta da ogni chef ospite di Felicetti».

Cifre esplicative del successo di una manifestazione che ogni anno di più fa convergere a Udine visitatori dall’Italia e dal mondo: a poca distanza da Felicetti l’aria si inebria di profumi che sanno di casa.

C’è la pizza di Petra, impastata e cotta sul momento, i cicchetti veneti di Al Cjasal – dal cannolo veneziano al pane ragù, passando per la passata di fagioli con cotiche, prosciutto e moscardini – e poi il pollo agricolo fritto dell’azienda friulana Fornas e il lampredotto di Nigro, portato a Udine dal cuore della Toscana.