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Zaia: «A Cortina servono foresterie, la soluzione dal Villaggio olimpico»

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Il Villaggio Olimpico non può restare dov’è: Fiames è un’area a rischio idrogeologico. Ma il Comune di Cortina, con il sostegno della Regione, sta trattando con Simico affinché almeno una parte delle villette prefabbricate possa rimanere, ridistribuita sul territorio ampezzano, in modo da poter accogliere i collaboratori di alberghi, ristoranti, servizi commerciali e di altre attività.

L’impegno di Zaia

«È una legacy sociale a cui teniamo particolarmente», ammette il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, «perché il tema dell’accoglienza dei collaboratori, stagionali o no, è molto avvertito a Cortina. Ci sono persone che si fanno anche 15 o 20 km, perfino 30, al giorno, per trovare una camera che sia alla portata del proprio stipendio».

Il tema è stata rilanciato dal ministro del turismo Daniela Santanché all’assemblea dell’Anef, a Bolzano, auspicando che il villaggio olimpico non venisse smantellato. «A Fiames non ci sono le condizioni di sicurezza ambientale perché diventi permanente, ma», conferma l’assessore Stefano Ghezze, «abbiamo allo studio altre soluzioni, magari con una distribuzione nel territorio di quelle che potrebbero esserci donate come future foresterie».

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Ecco un altro punto, quello della donazione. Sì, perché in sostanza i 377 container marini convertiti e i moduli abitativi prefabbricati destinati ad atleti, tecnici, personale amministrativo per complessivi 1400 posti letto, sono e resteranno di proprietà della società Crippa, che si limiterà ad affittarli.

I vertici di Simico hanno preso in considerazione la richiesta del Comune di Cortina, territorio in cui la domanda è di almeno mille posti letto per i collaboratori delle diverse realtà.

Da spesa a investimento

Una richiesta che da sabato 19 ottobre è diventata ancora più autorevole dalla condivisione del presidente Zaia, ma i vertici di Simico hanno un nodo da sciogliere: la spesa di 39 milioni di euro come può essere trasformata per una quota in investimento in conto capitale da donare come ulteriore legacy al Comune?

«Io spero che si trovi davvero una soluzione», afferma Zaia. «Ne ho parlato con il sindaco Gianluca Lorenzi e i suoi collaboratori. Le Olimpiadi che io ho portato in dote (non lo si dimentichi) servono per risolvere i problemi. E questo lo è. Lo è ormai da tempo ed è stato ripetutamente sollevato dalle associazioni di categoria in questi anni».

Un problema che si aggraverà, perché con i Giochi Cortina sarà di nuovo al centro del mondo e lo resterà per anni, quindi – puntualizza il presidente – con opportunità di lavoro ancora più consistenti. Anzi, il presidente ricorda che quando ha maturato l’idea di proporre Cortina come candidatura olimpica: «Ho subito pensato all’eredità, con due patrimoni: il bob e strutture di accoglienza accessibili e ovviamente dignitose per i lavoratori. In un contesto di un miliardo e 800 milioni di opere non è possibile che non si trovi il modo di trattenere anche una parte delle casette del Villaggio Olimpico».

Il punto debole: l’ospitalità

Secondo il presidente: «Il vero punto debole del sistema-Olimpiadi e Paralimpiadi è proprio quello dell’ospitalità di quanti arrivano a supporto delle attività turistiche. Questa è l’occasione di risolverlo una volta per tutte», conclude Zaia.

L’assessore Ghezze puntualizza infine che, se fino a qualche anno fa erano solo gli albergatori e gli impiantisti a porre il tema per i loro collaboratori: «Oggi sono tutte le categorie che operano nella conca ampezzana a rilanciare il tema dell’accoglienza, proprio per evitare un’emigrazione dei lavoratori che arriva fino in Centro Cadore».