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Октябрь
2024

Varano. «Sedico era la più forte,  ma di noi nella fusione non restò nessuno»

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Lo splendido ricordo dell’incredibile salvezza con il San Giorgio Sedico e il rammarico dovuto allo smantellamento della «formazione bellunese più forte di quella stagione», nonché del mancato coinvolgimento nella fusione di tutti i giocatori - a eccezione di Tibolla - e dell’allenatore, autori di quel miracolo sportivo.

Proprio alla Dolomiti segnò l’anno dopo con il Cjarlins e la affronterà di nuovo domani con la maglia della Virtus Ciserano Bergamo, nell’anticipo in programma a Feltre (ore 15). Il trequartista Federico Varano a fine ottobre 2020 era senza squadra e la persona che ne curava gli interessi gli domandò se volesse accettare la proposta del San Giorgio Sedico. Uno sguardo alla complicatissima classifica di serie D, uno alla cartina geografica. Dubbi? Tanti. Il primo approccio non aiuta. Arriva il venerdì pomeriggio, debutta qualche minuto l’indomani ad Abano contro l’Este, lunedì cominciano i primi sintomi del Covid che colpiscono tutta la rosa. Oltre un mese di stop, poi a metà dicembre l’onorevole sconfitta nel recupero di Trento dà forza e convinzione per autografare una salvezza finita di diritto tra le più belle pagine di calcio vissute nel Bellunese.

23 presenze, quattro reti e due assist a Sedico.

«I numeri non bastano a descrivere una delle più indimenticabili esperienze calcistiche della mia vita. Abbiamo vissuto mesi magici, durante i quali si è creata un’alchimia indimenticabile. Era periodo di zona rossa, pochissime opportunità di svago, il calcio come unica opportunità di stare assieme. Eravamo al campo già a mezzogiorno, la sera tornavamo a casa alle 19 passate. Mister Tiozzo aveva portato un tavolo in spogliatoio e giocavamo ore e ore a calcio tennis con una piccola pallina. Faceva gruppo e al tempo stesso allenavamo coordinazione e altri gesti tecnici. Comunque il merito della salvezza è in gran parte di una persona».

L’appena citato tecnico?

«In campo ci vanno i giocatori e nel corso di quel periodo di novembre e dicembre erano arrivati diversi ragazzi di valore. Tuttavia Tiozzo fu la persona giusta nel momento giusto. Ti coinvolgeva e inoltre preparava la partita in modo maniacale. Di ogni avversario, sapevi anche il numero di scarpe che indossava. L’80% del risultato raggiunto è merito suo».

Certo che non tenere quasi nessuno nella neonata Dolomiti...

«Siamo stati nettamente la formazione bellunese più forte di quella stagione. Abbiamo battuto il Trento, vinto i tre derby da gennaio in poi di cui uno 4-0 a Belluno, siamo andati a pareggiare 4-4 con la Manzanese seconda, conquistato diverse partite in rimonta. Quando ci siamo salvati eravamo contenti dello strameritato traguardo raggiunto e del progetto in procinto di nascere, ma al tempo stesso eravamo dispiaciuti visto che si stava sfaldando un gruppo che avrebbe potuto continuare a ottenere risultati di altissimo livello. Le decisioni della Dolomiti ci hanno spiazzato, perché i giocatori del San Giorgio Sedico erano forti: basti vedere le formazioni di alto livello in cui sono poi andati…».

Ora la Dolomiti è allenata da mister Zanini, che hai avuto per poco tempo al Sona in quella disastrosa annata 2022-2023.

«Ho notevole stima di lui. Purtroppo quell’esperienza con il club veronese è andata malissimo per l’extracampo. Le premesse erano altre, invece alla lunga il martedì al campo anziché parlare di calcio giocato le preoccupazioni riguardavano i mancati pagamenti e così via».

Che Dolomiti affronterete?

«Una formazione forte, piena di esperienza e qualità. Sono attrezzati per vincere il campionato, ma ciò è solo uno stimolo per noi».

In effetti avete solo un paio di punti in meno. A cosa puntate?

«Lassù si sta bene e siamo contenti di come abbiamo iniziato il campionato. Ci godiamo il momento, tuttavia il nostro obiettivo rimane la salvezza. È troppo presto per pensare ad altro. Intanto domani proveremo a toglierci una bella soddisfazione».