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ATP Anversa: Navone salva due match point e batte Monteiro. Carballes Baena attende De Minaur

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C’è tanto fermento per l’European Open di Anversa che oggi, lunedì 14 ottobre 2024, vede finalmente la lista ufficiale di tutti i partecipanti. Si sono concluse infatti questa mattina le qualificazioni che hanno visto parecchie sorprese rispetto a quanto per esempio i bookmakers e gli esperti si aspettavano.

Qualificazioni, tre sorprese su quattro nella mattinata

Il classe 2005 Gilles Arnaud Bailly stupisce ancora: dopo aver battuto Pierre-Hughes Herbert, esce indenne anche contro Nikoloz Basilashvili per 7-6(4) 6-1. Prestazione solida del belga che concede appena un break, prontamente recuperato ad inizio primo set, per poi vincere al tiebreak. C’era tanta attesa per Mark Lajal, ma Thiago Seyboth Wild aveva altri pensieri in testa e questa mattina ha archiviato la pratica estone per 6-2 6-3. Risultato e punteggio mai in discussione grazie al cinismo del brasiliano nelle palle break, capace di convertirne 4 su 4. Più lunga e avvincente la sfida tra Alexey Vatutin e Manuel Guinard, vinta dal russo per 6-4 3-6 7-5. Al francese nono sono bastati i 16 ace a 1 per avere la meglio nonostante percentuali di prime di servizio in particolare maggiori rispetto all’avversario, più abile a limitare gli errori non forzati (27 per lui, ben 48 per Guinard). Concludiamo con l’unica sfida terminata secondo pronostico ovvero il successo di Luca van Aasche contro Alex Marti Pujolras con un netto 6-0 6-4, un incontro gestito alla perfezione dal 20enne che senza troppi problemi supera il secondo turno di qualificazione dopo aver battuto con altrettanta facilità Jelle Sels.

R. Carballes Baema b. D. Koepfer 6-4 6-0

Passiamo ora al tabellone principale con il successo di Roberto Carballes Baena contro Dominik Koepfer. Il tedesco non giocava addirittura dal 26 agosto 2024, quando uscì al primo turno dell’US Open contro Alexander Shevkchenko in quattro set. Sicuramente più in palla lo spagnolo che in questo lasso di tempo ha conquistato anche un titolo ovvero il Challenger di Siviglia, sconfiggendo in finale un altro tedesco cioè Daniel Atlamier. Tornando all’incontro dell’ATP di Anversa, il numero 54 ha avuto qualche indecisione nel set iniziale con il break subito al quarto game, recuperato tre giochi successivi, e ben quattro breakpoint concessi sul 4-3. La quadrupla occasione non sfruttata getta nello sconforto Koepfer che subito dopo cede il servizio e permette a Carballes Baena di chiudere il set al servizio. Le diverse settimane senza giocare una partita ufficiale pesano sul tedesco che lascia andare il secondo set troppo facilmente in 25 minuti netti tra tre break subiti, dieci punti realizzati, lo 0% di punti vinti sulla seconda di servizio (0 su 9) e 11 errori non forzati. Carballes Baena accede così al turno successivo dove a sfidarlo ci sarà la testa di serie numero uno del torneo Alex De Minaur.

[7] M. Navone b. T. Monteiro 6-3 4-6 7-6(6)

Dopo due ore e quarantaquattro minuti, Mariano Navone ha estromesso dal torneo in terra belga Thiago Monteiro in un Argentina-Brasile che non ha deluso le aspettative. Il numero 43 al mondo ha subito mostrato confidenza nei suoi turni di battuta, servendo molto bene sia a livello di potenza che di precisione. Questo ha portato ad un agevole 6-3 che in meno di 40 minuti ha consegnato il vantaggio a Navone. Monteiro però è risaputo essere un osso duro e lo ha dimostrato nel secondo set. C’è stata un fase molto convulsa tra il quinto e il settimo gioco dove entrambi hanno avuto due possibile di breakkare: Navone in due game differenti, Monteiro consecutive. Nessuno le ha sfruttate e per vedere il primo break della seconda parte di gara dobbiamo aspettare il 6-4 deciso del brasiliano. A quel punto la stanchezza fa da padrone e il terzo set vede giochi molto rapidi, risolti in massimo cinque punti. Uno dei momenti clou arriva sul 5-4 con il match point in favore di Monteiro, ma è bravissimo Navone ad opporsi. Forte dell’annullamento del punto che avrebbe deciso il match, l’argentino si presenta al tiebreak con una percentuale di servizio peggiore dell’avversario ma riesce comunque a portare a casa la partita, non prima di aver annullato un altro match point a Monteiro.

[6] T. M. Etcheverry b. [WC] R. Gasquet 7-6 (7-4) 6-4 (Michele Larosa)

In grande difficoltà Tomas Etcheverry contro il trentottenne Richard Gasquet in grande spolvero. Una partita giocata all’arrembaggio da ambo le parti, con tanti vincenti ma anche tanti errori, soprattutto al servizio. Proprio in questo fondamentale infatti la maggiore concretezza dell’argentino gli ha permesso alla lunga di avere la meglio. A parte qualche breve passaggio a vuoto, Etcheverry chiude spesso facilmente i propri turni in battuta, mentre il francese è costretto a lottare per non concedere break. Il primo arriva proprio sulla sua battuta nel settimo gioco. Sopra 5-3 si apre così un’autostrada per Etcheverry verso la vittoria del primo set, ma qui arriva il primo passaggio a vuoto. L’argentino si scioglie, subisce il controbreak ed è costretto a vincere il primo set al tie-break. In apertura del secondo set continua il periodo no di Etcheverry nonostante il vantaggio, e Gasquet ne approfitta per portarsi in vantaggio 3-1. Tuttavia il break subito risveglia l’argentino, che ricomincia a servire forte trovando subito il contro-break. Poi sul 4-3 un tris micidiale di giochi, vinti lasciando a Gasquet solo due punti, gli dà la vittoria per 6-4.

M. Fucsovics b. [WC] R. Collignon 6-2 6-0 (Michele Larosa)

Tutto facile per Marton Fucsovics invece che batte in poco più di un’ora il numero 164 del mondo Raphael Collignon, titolare di una wild card. 6-2 6-0 in una partita caratterizzata da un dominio schiacciante. Le statistiche, in particolare quelle al servizio, sono impietose per Collignon: ben dodici doppi falli e una percentuale di prime in campo sotto il 50%. Nonostante questo il belga ha anche avuto due palle break, entrambe salvate da Fucsovics, nell’unico game dove l’ungherese ha lasciato aperto qualche spiraglio, il settimo del primo set. Nel secondo set se possibile il dominio è ancora più evidente, a Collignon non rimangono nemmeno le briciole, un secco 6-0 in meno di mezz’ora.