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Domenica a Gorizia scatta l’operazione bomba: saranno evacuate diciassette strade

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Ci stanno facendo il callo i residenti della zona Nord della città. Perché domenica scatterà l’ennesima evacuazione per consentire agli artificieri del Nus (l’Unità statale slovena per la protezione degli ordigni inesplosi) di neutralizzare l’ultima bomba riemersa, alla fine di settembre, nell’area della Transalpina.

A fornire i dettagli è l’assessore comunale alla Polizia locale e alla Protezione civile, Francesco Del Sordi. Si tratta del settimo residuato bellico individuato nell’area transfrontaliera dal 2007 ad oggi. È il sesto da quando è iniziato l’intervento di rigenerazione urbana dell’area della Transalpina. E, come scritto in altre occasioni, non è escluso che nel prosieguo dei lavori possano esserci ulteriori rinvenimenti considerato che l’area della Transalpina fu oggetto di bombardamenti intensi e intensivi. Non resta che incrociare le dita.

Le caratteristiche

Rispetto ai ritrovamenti precedenti, la bomba si trova più a Sud, a qualche decina di metri di distanza rispetto alle altre già riemerse dal sottosuolo e rese inoffensive: è ubicata nella zona dei binari della stazione ferroviaria di Nova Gorica. «In ogni caso - spiega Del Sordi - lo schema operativo sarà, grossomodo, quello consolidato: ovvero evacuazione integrale di quella che è stata individuata come la “zona rossa” con un apparato di sicurezza gestito, a braccetto, dalle autorità italiane e slovene».

Il vantaggio - rispetto ad alcuni casi precedenti - è che, dopo un attento esame, gli operatori hanno constatato che il residuato bellico in questione non risulta danneggiato e si trova, anzi, in buone condizioni. La notizia del rinvenimento era emersa il 24 settembre scorso: poi, si era deciso di posticipare l’operazione-disinnesco perché si temeva di trovare, nelle vicinanze, un’altra bomba inesplosa. «Ma, così, non è stato. Non abbiamo avuto notizie di altre scoperte - spiega ancora l’assessore comunale -. L’unico ordigno da rendere inoffensivo è quello da 104 chilogrammi di fabbricazione britannica. La macchina organizzativa è già in moto».

Le vie interessate

Sono diciassette le vie della zona Nord interessate all’evacuazione. Ecco l’elenco: via Montesanto (dai civici 6/a e 11 ai civici 141 e 152d), via Brigata Etna (dai numeri 1 e 2 sino ai 5 e 14), via Enrico Rocca (dai cibici 2 e 5 ai numeri 10 e 17/a), via Carlo Michelstaedter, via Ugo Foscolo, via Giuseppe Caprin, piazzale della Transalpina, via Carolina Luzzatto, via Teobaldo Ciconi, via Caterima Percoto, via dei Catterini dal civico 11 al 51, via Ferruccio Bernardis, via Sebastiano Scaramuzza, via Giovanni Paternolli, via del San Gabriele dal civico 11 e 18 ai numeri 83 e 52 (confine di Stato), via del Poligono dal civico 1 al civico 11 e via della Cappella limitatamente ai civici 66 e 68 (confine di Stato).

I dettagli da limare

I numeri definitivi non sono stati ancora forniti ma, nell’ultima occasione, l’evacuazione interessò 4.300 persone complessivamente, fra Gorizia e Nova Gorica e, probabilmente, il dato complessivo non si discosterà di molto.

Anche gli orari dell’operazione-bomba saranno, quasi sicuramente, gli stessi delle altre volte. Ovvero: la zona rossa dovrà essere “svuotata” dalle 7 alle 9. Le operazioni di messa in sicurezza da parte degli artificieri cominceranno alle 10 e si potrà rientrare a casa solo al termine della bonifica, presumibilmente entro le 13. «Confermo che applicheremo lo stesso modus operandi delle altre occasioni», conclude Del Sordi. Squadra vincente, non si cambia.

La sorveglianza

Fin dal rinvenimento, gli artificieri del Nus avevano deciso di ri-seppellire nel terreno la bomba viste le sue buone condizioni. È stato, però, necessario per tutto questo tempo effettuare una sorveglianza stretta 24 ore su 24. Nell’occasione, è stata ispezionata pure la zona dei binari 5 e 6, quella del serbatoio dell’acqua e quella dello stesso Epicenter.

Il comandante del Nus, Darko Zonjič, aveva spiegato, che durante la fase della ricerca di altri (eventuali) residuati, i lavori di riqualificazione dello scalo ferroviario di Nova Gorica non si sarebbero fermati. E così è stato. Si sa che la necessità è di correre visto che l’inaugurazione di Go!2025 è dietro l’angolo.

Del nuovo rinvenimento, erano state immediatamente informate le autorità italiane.