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Maxi progetto da 17 milioni per l’ex caserma di via Cumano a Trieste

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Il Comune nutre ambizioni per l’ex caserma Duca delle Puglie, risalente ai primi decenni novecenteschi: fino agli anni ’90 alloggiava il 14° artiglieria “Murge” tra via Cumano e via Tominz, da un due-tre lustri ospita il museo di Storia naturale e il De Henriquez.

Ambizioni che possono essere misurate in un programma su tre fasi, destinato a durare 96 mesi (riducibili a 68 unificando le fasi 2 e 3) e richiedente un sostegno finanziario di 17,5 milioni di euro. Il problema è che al momento il Municipio ne ha solo 881.000, con i quali riesce a completare la fase 1: per il resto occorre trovare le risorse.

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La delibera

Questo è l’estratto della delibera e della relazione, che l’altro giorno gli assessori Giorgio Rossi (Cultura) ed Elisa Lodi (Lavori pubblici ) hanno portato all’attenzione della giunta. Non omettendo di ricordare un altro fattore determinante: attualmente l’area, che ha una superficie di circa 24.000 metri quadrati di cui 11.000 coperti, appartiene ancora al Demanio, in attesa che la Commissione paritetica consegni al Comune la proprietà di questa caserma, dell’ex Direzione artiglieria (ex Lazzaretto) in Campo Marzio e della pineta di Barcola.

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Gli interventi della fase 1

Intanto il Municipio si è messo in moto per la fattibilità tecnico-economica relativa alla fase 1, perché ha i quattrini e soprattutto ha fretta di utilizzarli in quanto la Regione Fvg ha concesso tempo fino al giugno 2025 e al giugno 2026 per iniziare e terminare le opere.

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Quali sono gli interventi previsti? La demolizione dell’ex armeria e dell’ex mensa, costruiti con materiali così scadenti da rendere sconsigliabile qualsiasi ipotesi di recupero: in questa maniera si amplierà l’ingresso da via Cumano. Inoltre saranno ampliati i due piazzali, quello orientale servirà come parcheggio dei dipendenti e quello occidentale sarà adibito a parking per i bus turistici.

Va altresì rammentato che il De Henriquez è dotato di un finanziamento regionale di 500.000 euro finalizzato, insieme a 125.000 euro di denari comunali, a realizzare un impianto fotovoltaico.

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Le prossime fasi

E delle fasi 2-3 cosa sappiamo? Sappiano quanto è contenuto nella relazione dell’Edilizia pubblica, diretta da Barbara Gentilini. La “2” prevede la demolizione dei Magazzini 11, 12, 13, al posto dei quali è prevista la costruzione di un nuovo contenitore da 10.000 metri cubi. Dove saranno sistemati 4.200 metri cubi di materiale molto vario recuperato nelle strutture da abbattere (carrozze, casseforti, portoni, supporti per cannoni ad avancarica, copertoni, rotaie, proiettori cine, banchi dell’ex Pescheria, ambulatorio dentistico, cesto per piccioni viaggiatori ...). Serviranno 28 mesi e 6,2 milioni di euro.

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Siamo alla fase “3”. Due gli interventi di maggiore rilevanza: la ristrutturazione della palazzina-comando e un nuovo edificio “connessione” tra la palazzina stessa e il museo di Storia naturale. Il tutto per un quadro economico di 10,5 milioni. Storia naturale in predicato di raggiungere il museo del Mare al magazzino “26” in Porto vecchio.

A tale proposito, una volta che si fosse attuato il trasferimento, resterebbe libera l’attuale sede, l’ex Palazzina truppe. L’Edilizia pubblica ha pensato a un duplice utilizzo. Il primo concerne l’ulteriore incremento del De Henriquez a vari fini, dal deposito all’espositivo fino alla ricerca. La seconda ipotesi contempla la collocazione di raccolte storico-documentarie dedicate al Novecento, un centro di studi contemporanei in grado di allestire anche materiali “terzi”. Infatti potrebbero trovarvi spazio - conclude la relazione dell’Edilizia pubblica - associazioni dedite allo studio e alla divulgazione della storia militare. —

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