Diffamazione in Rai, il fratello del senatore Verzotto vince in Cassazione
Luigi Verzotto contro la Rai in difesa del fratello Graziano che, tra gli anni ’60 e ’70, fu senatore, segretario della Dc siciliana e presidente dell’Ente Minerario Siciliano ma anche manager Eni e, da giovane, capo partigiano.
La vicenda giudiziaria registra un successo in Cassazione per l’avvocato ed ex sindaco: «Chiedo che vengano rispettati la memoria e il sentimento di pietà verso mio fratello Graziano, morto a Padova nel 2010, e in conseguenza la reputazione e l’onore mio e della mia famiglia. La Rai non può veicolare a milioni di ascoltatori notizie gravemente diffamatorie e soprattutto non vere, su mio fratello che, oltretutto, non può più difendersi», spiega Luigi Verzotto.
Tutto nasce il 16 settembre 2014 quando, durante la trasmissione radiofonica “Restate Scomodi” trasmessa su Rai Radio 1, «venne somministrata agli ascoltatori la notizia secondo cui, richiamando una sentenza della Corte d’Appello di Palermo del 2011, sarebbe stata storicamente provata la responsabilità di mio fratello nel sequestro e nell’omicidio del giornalista Mauro De Mauro ed il coinvolgimento dello stesso Graziano Verzotto nella morte del Presidente dell’Eni Enrico Mattei. Fu aggiunto il rammarico per il mancato processo e condanna di mio fratello, nel frattempo deceduto».
Luigi Verzotto aveva contestato in toto le affermazioni «gravemente diffamatorie» considerato che la stessa Corte d’Appello palermitana, nell’aprile 2014 e la Corte di Cassazione nel 2016, degradarono la ricostruzione «a mere ipotesi del tutto non dimostrabili con certezza». Da qui le reiterate richieste di rettifica alla Rai, «arrivata ben due anni e mezzo dopo la trasmissione», e di 100.000 euro di danni morali soggettivi.
Quest’ultima richiesta, già rigettata dai Tribunali di Padova e dalla Corte d’Appello di Venezia, è stata l’oggetto del ricorso in Cassazione, vinto da Verzotto.
La Suprema Corte ha accolto il ricorso rinviando alla stessa Corte d’Appello veneziana affinché, in diversa composizione (con altri giudici) si pronunci nuovamente sulla richiesta di risarcimento. «Tutelerò sempre la memoria di mio fratello Graziano e l’onore della nostra famiglia», conclude Luigi Verzotto, undicesimo di dodici fratelli che considerava Graziano, nato vent’anni prima, come un secondo padre e da cui, nel 2005, fu nominato come unico suo erede universale.