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Октябрь
2024

Dal teatro alle miniere: in duemila per le giornate del Fai

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In duemila per le giornate del Fai. Il tradizionale appuntamento autunnale ha aperto le porte a due autentici gioielli recuperati: le miniere di Valle Imperina a Rivamonte e il teatro de La Sena a Feltre. «Siamo molto soddisfatti», commenta il capo delegazione del Fai di Belluno, Adriano Barcelloni Corte. «Il teatro de La Sena meritava di essere riportato all’attenzione, speriamo che possa essere riaperto stabilmente. Ed entrare nelle viscere della montagna a Valle Imperina è stata sicuramente una grande emozione. Sono state due giornate intense, ma che chiudiamo con enorme soddisfazione».

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Alla scoperta delle miniere

Le miniere di Valle Imperina e il teatro de La Sena a Feltre svelano i loro segreti. Si è chiusa con un successo di partecipazione la prima delle Giornate Fai d’autunno. Una folla incuriosita ha partecipato alla visita al Centro Minerario alle porte di Agordo. «Possiamo senz’altro dire che è stata una scommessa vinta», commenta con soddisfazione Adriano Barcelloni Corte, capo delegazione Fai di Belluno. Il suo ringraziamento va anche al Gruppo Botol, che ha contribuito all’organizzazione dell’evento.

Grazie all'impegno del Fai Belluno, il Centro di Valle Imperina ha potuto nuovamente mostrare la sua importanza storica e industriale per l’Agordino. La visita guidata alla Galleria Santa Barbara è stata una delle esperienze più suggestive della giornata. Sotto la guida esperta di Diana Preloran, i visitatori, equipaggiati con caschetti e mantelle impermeabili, hanno avuto l’opportunità di addentrarsi nelle profondità della terra e scoprire le meraviglie nascoste della Miniera Santa Barbara.

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«La galleria porta il nome di Santa Barbara, la protettrice dei minatori», ha spiegato Preloran, descrivendo poi le tecniche costruttive utilizzate nel tunnel, che è diviso in due sezioni. «Nella prima parte la galleria è rivestita in conci a secco, piccoli sassi incastrati a mano sin dal 1400. Nella seconda parte, invece, il tunnel è scavato direttamente nella roccia della montagna».

All’ingresso della miniera la guida ha mostrato una nicchia che contiene una statua di Santa Barbara. «I minatori toccavano la statua prima di entrare in galleria per invocare la sua protezione, poiché non erano certi di uscirne vivi», ha raccontato Preloran. Le altre gallerie, la Fusinella e la Magni, conducono ai "pozzi", punti di accesso più pratici ai giacimenti minerari. Durante la visita Preloran ha mostrato ai visitatori una struttura in legno chiamata "quadro", utilizzata per stabilizzare la forma delle gallerie. «Questo quadro», ha spiegato, «ha circa 250 anni. Il legno si conserva bene grazie all’umidità costante, che in alcuni casi può persino provocarne la pietrificazione».

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Durante le Giornate Fai, anche i forni dell’antico complesso minerario sono stati al centro dell’attenzione. Undici studenti dell’istituto Follador De Rossi di Agordo hanno fatto da ciceroni, guidando i visitatori alla scoperta della storia della produzione di rame e ferro. Giulia Trasforini e Anna Murer con competenza e entusiasmo hanno spiegato ai visitatori la storia dei forni dal 1700 fino alla definitiva chiusura del 1898.

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Il Teatro de la Sena

Il teatro de La Sena riapre al pubblico per le Giornate del Fai d’autunno, e oltre mille persone hanno colto l’occasione di visitare il gioiello cinquecentesco ospitato nel Palazzo della Ragione. Un successo annunciato, cui hanno contribuito, oltre al bel clima ottobrino, la Fiera dell’oggetto ritrovato e un’esposizione di auto d’epoca lungo via Mezzaterra. Le due giornate organizzate dal Fai hanno trovato a Feltre anche l’appoggio del Fondaco per Feltre, che si è occupato in modo particolare delle visite al Castello di Alboino, passando da Piazza Maggiore, via Luzzo, Port’Oria e dalla chiesa della Santissima Trinità. Per il Fondaco si è trattato di un’ulteriore occasione per la valorizzazione del Castello di Alboino, nonché per promuoverne la candidatura a “Luogo del Cuore Fai” (al momento è al secondo posto).

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I volontari del Fai hanno accompagnato i visitatori alla scoperta del teatro de la Sena, perla del centro storico cittadino, insieme alla Sala degli stemmi, Piazzetta delle Biade e la sala consiliare. Per la Sena, la giornata di sabato registrava già il tutto esaurito di prenotazioni alle visite speciali di tutto il weekend. Così anche per le visite standard di ieri, con la coda davanti alla gradinata del teatro che non è diminuita nemmeno nel tardo pomeriggio.

Tra le guide non mancavano i giovani studenti del Liceo Dal Piaz delle classi terze e quarte, accompagnati dalla professoressa Besazza. «Al nostro gruppo di giovani volontari», sottolinea la guida turistica Isabella Pilo, «hanno fatto i complimenti molte persone, per la loro chiarezza e competenza. Abbiamo davvero un grande numero di giovani volontari e questo ci rende, come Belluno, uno dei gruppi più giovani addirittura a livello nazionale. Dobbiamo continuare su questa strada e far capire ai ragazzi che si può lavorare con la cultura anche qui».

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Tra gli studenti volontari, Gabriella ed Eleonora raccontano l’esperienza da apprendisti ciceroni: «Ciò che ci ha dato più soddisfazione in questi giorni è stato vedere come alle persone resti qualcosa di quello che raccontiamo loro, e che alcune si stupiscano nel conoscere cose nuove su luoghi che magari frequentano quotidianamente da tanti anni. Ma soprattutto è un’esperienza in cui impariamo sia noi sia chi ci ascolta».

Affascinante la visita al teatro, come a tutto il palazzo per le centinaia di visitatori che, salita la scalinata da piazza Maggiore ammirando gli affreschi raffiguranti antiche divinità, sono approdati nel foyer con i suoi vari strati dipinti, la splendida “Sena”, o scena, ottocentesca realizzata dall’architetto Giannantonio Selva. Nel teatro molti sono rimasti affascinati dalle decorazioni dei tre ordini di palchi, dal soffitto dipinto “a velario” e dal boccascena. Le visite speciali hanno invece riguardato la Sala Stemmi (antico Palazzo dei Rettori) e la Sala Consiliare (Palazzo della Ragione).