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Октябрь
2024

Lorenzo Parelli, la “sua” carta sulla sicurezza sul lavoro sarà sottoscritta da Confindustria

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«La morte di nostro figlio per noi non avrà mai un senso: per la società, invece, il ricordo di Lorenzo deve servire come monito perché certi fatti non si ripetano più, perché la memoria diventi azione concreta». Le parole taglienti di Dino Parelli irrompono nella Sala Valduga della Camera di commercio di Udine, dove si svolge la 74° Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro. Il 21 gennaio 2022 Lorenzo aveva 18 anni ed era impegnato nel suo ultimo giorno di stage in un’azienda friulana, quando venne schiacciato da 150 chilogrammi di acciaio. Lo studente, iscritto al quarto anno dell’istituto Bearzi di Udine, morì sul colpo. Dal giorno della scomparsa, la famiglia Parelli non smette di essere attiva nel contrasto a infortuni e morti sul lavoro. «Ci tengo ad annunciare in questa sede che tra pochi giorni la Carta di Lorenzo – una piattaforma nazionale per la sicurezza sul lavoro – sarà sottoscritta da Confindustria nazionale, che ci ha invitato a Roma per l’occasione».

La notizia arriva nella giornata organizzata dall’Anmil (Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro) e acquista un valore che va ben al di là del simbolico: «La Carta si rivolge direttamente a quelli che chiamiamo “maestri”, e non tutor aziendali, incaricati di supervisionare gli studenti che imparano un mestiere e di interagire con loro», spiega ancora Parelli. Il suo intervento si inserisce nel contesto di una ricorrenza celebrata anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella: «La sicurezza sul lavoro, oltre che una prescrizione costituzionale, è anzitutto una questione di dignità umana», si legge nella nota diffusa dal Quirinale.

Una giornata di riflessione e confronto, a partire da numeri che fanno inorridire: secondo i dati dell’Inail, rielaborati da Anmil e relativi al periodo compreso tra gennaio e luglio 2024, Udine è la prima provincia in regione per incidenti mortali, prima per incidenti sul lavoro con 3 mila 884 incidenti rispetto i 3 mila 724 dello scorso anno. Un quadro desolante, a cui si aggiunge l’ultima vittima in ordine di tempo: un agricoltore di 63 anni scomparso sabato 12 ottobre a Gemona.

«Una fotografia preoccupante, scattata a partire dalle denunce, ma quante sono in realtà le persone che per paura di perdere il posto di lavoro non segnalano alle autorità?», si domanda Fernando Della Ricca, presidente regionale e territoriale Anmil, ricordando il valore della formazione nelle scuole e l’urgenza di costruire una cultura della sicurezza che punti alla prevenzione. «Nel nostro Paese tendiamo a un approccio sempre e solo emergenziale – continua Della Ricca – ma sarebbe importante investire e agire prima che accadano le tragedie».

L’evento, partito con la deposizione della corona ai caduti sul lavoro e concluso con la consegna dei brevetti agli infortunati e ai grandi invalidi, ha visto la partecipazione di un nutrito parterre di rappresentanti delle istituzioni: l’onorevole Walter Rizzetto, presidente della commissione Lavoro alla Camera, l’assessore regionale Riccardo Riccardi, quello comunale Andrea Zini, il prefetto di Udine, Domenico Lione, la direttrice della sede Inail di Udine e Pordenone, Cristina Capobianchi, il segretario provinciale Uil, Luigi Oddo, i consiglieri regionali Diego Moretti ed Enrico Bullian. Quest’ultimo, in particolare, ha ricordato un’altra piaga aperta per l’Italia e il Friuli Venezia Giulia: quella dell’amianto, «con 80 vittime registrate nel 2022, concentrate tra Trieste e Monfalcone, e una serie di storture burocratiche che impediscono alle persone colpite dai danni dell’amianto e alle loro famiglie di godere dei fondi che sarebbero loro destinati», specifica. I dati sulle malattie professionali, del resto, non lasciano tregua nemmeno a Udine, dove nel 2024 si è registrato un incremento di oltre venti casi.