ru24.pro
World News
Октябрь
2024

Bilancio a Venezia, 100 milioni di utile. Ma l’opposizione attacca

0

Bilancio consolidato del gruppo Città di Venezia approvato con 23 voti favorevoli e 11 contrari, ma non mancano gli screzi con l’opposizione. L’assessore al Bilancio Michele Zuin ha ribadito anche nella seduta di venerdì in via Palazzo i risultati positivi per il Comune e le società partecipate.

«Il bilancio consolidato ha un utile da 100 milioni, di cui 82,8 del Comune e 17,8 dalle altre società», sottolinea Zuin, «rispetto al 2022, l’utile di esercizio è incrementato di 52,2 milioni. Un risultato a volte criticato, ma che al contrario dimostra che dall’indebitamento che abbiamo ereditato nel 2015 da 799 milioni, siamo scesi a 691». La liquidità del 2023 arrivano a oltre 522 milioni, contro il 2015 quando erano di 23.

La maggioranza procede compatta, ma per le opposizioni i numeri portati dall’amministrazione tralasciano la realtà della città. «Gli utili sono stati sottratti alla comunità, investendoli sul Bosco dello sport», afferma la consigliera dem Monica Sambo, «Vediamo una città più povera, più insicura, i servizi ridotti e accentrati, i trasporti allo sfascio».

I toni si scaldano, mentre le opposizioni continuano a mettere in fila criticità. «Se questo fosse un consiglio d’amministrazione, saremmo qui a gioire e dare un dividendo di 400 euro a ciascun residente», afferma Emanuele Rosteghin (Pd), «ma non è la filosofia di un comune, che deve investire in servizi». «La città è al disastro», ribadisce Giovanni Andrea Martini (Tutta la città insieme).

L’assessore Zuin ha ribadito la posizione dell’amministrazione. «L’avanzo ci permette di affrontare la realtà, lavatevi la bocca prima di parlare male delle partecipate del Comune», le parole usate dall’assessore, «la questione sicurezza non è veneziana, è nazionale: andate nelle altre città, hanno gli stessi nostri problemi». Rispetto al progetto per il Bosco dello sport, ha affermato che il livello di indebitamento non aumenterà.

Poi, è arrivato il momento di discutere le mozioni. Di fronte alla sessantina di mozioni inserite nell’ordine del giorno, alcune datate anche al febbraio 2023 dell’aggressione russa all’Ucraina, i dem hanno incrociato le braccia sulle mozioni della maggioranza. «Non c’è la possibilità di discutere di mozioni così datate perché da regolamento si va direttamente al voto», ha affermato Sambo, «Vorremmo invece che ci fosse questa possibilità».