Medicina generale a congresso a Grado, la Smig: «esclusi i dottori di famiglia»
Il congresso regionale della medicina generale non avrà al tavolo dei relatori alcun medico di famiglia. «Comico se non fosse tutto vero», dice il segretario della Simg (Società italiana dei medici di medicina generale e delle cure primarie) del Friuli Venezia Giulia, Luca Maschietto, nell’annunciare l’assenza della Società all’appuntamento in programma a Grado nel palazzo dei Congressi di viale Italia, martedì dalle 9.
Maschietto spiega di avere segnalato l’incongruenza attraverso una lettera inviata a Regione, Arcs e Ceformed, il Centro per la formazione in sanità che organizza l’evento, ma di non avere avuto alcuna risposta. «Ricevuta la locandina – entra nel dettaglio il mmg triestino – ho visto con piacere che è stato scelto un tema di grande attualità - la gestione territoriale delle malattie croniche, per i suoi rilevanti risvolti sociali, organizzativi, economici e formativi - ma non nascondo stupore nel leggere che un argomento così importante e delicato, che presuppone un confronto e un lavoro coordinato tra cure primarie e componente specialistica, viene proposto senza il minimo coinvolgimento della medicina di famiglia».
Nel programma infatti compare una dozzina di relatori, tutti specialisti o psicologi, ma dei mmg nemmeno l’ombra. «Come rappresentante della Società italiana dei medici di medicina generale e delle cure primarie – prosegue Maschietto –, allo stupore si unisce il disappunto: pur essendo la Simg ben nota da anni per il suo apporto alla riflessione sui modelli assistenziali e alla realizzazione di interventi congressuali e formativi, non è stata in alcun modo coinvolta nell’organizzazione di questo importante evento che poteva costituire un’occasione favorevole al confronto comune su un tema così rilevante. E spiace che si sia dimenticato l’ottimo successo del primo congresso della Simg Fvg del giugno 2023 che ha visto la partecipazione attiva della medicina generale».
Non manca l’affondo: «Nel totale rispetto dei relatori invitati e dell’alto livello del loro profilo scientifico, non inserire nelle varie sessioni la figura del mmg ci riporta ai tempi, che credevo ormai superati nella nostra regione come è avvenuto in tutto il territorio nazionale, della dinamica cattedratica e verticale della formazione, all’interno della quale alla medicina generale è riconosciuto unicamente il ruolo di discente, annullando lo spazio di confronto e ignorando la specificità e parità che la nostra disciplina ha nei confronti delle altre specialità. Ed è anche grave che all’interno di un centro di formazione e del congresso che lo rappresenta non vi sia spazio attivo per i colleghi attualmente in formazione specifica, che rappresentano il presente e futuro della professione». La Simg, conclude Maschietto, «rimane disponibile a future collaborazioni per il bene della medicina di famiglia». —
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