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Октябрь
2024

Piazza San Giacomo, non c’è pace per i totem Alig: spostati per far spazio a “Nonno ascoltami”

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Fra i due litiganti, il terzo gode. Quando l’Associazione dei laureati in ingegneria gestionale (Alig) e il Consorzio di promozione turistica del Tarvisiano parevano aver raggiunto una tregua per la spartizione di piazza San Giacomo con i totem dei rispettivi eventi (Fiera del lavoro e Ein Prosit), domenica 13 ottobre una porzione del plateatico di piazza Matteotti è stata occupata da un terzo incomodo.

Si tratta della onlus Udito ascoltami che, insieme a Maico e AsuFc, ha dato vita all’evento “Nonno ascoltami”. I gazebo dell’organizzazione sono stati collocati sul limite della piazza verso la chiesa di San Giacomo Apostolo, sfrattando, di fatto, i totem di Alig. Circostanza che ha fatto sobbalzare il presidente Marco Sartor, già “scottato” dalla coesistenza forzata con Ein Prosit: «Evidentemente il Comune ha dato una serie di autorizzazioni per occupare San Giacomo nelle stesse giornate – ha commentato –. E così domenica mattina gli organizzatori di “Nonno ascoltami”, avendo in mano il via libera del Comune, si sono sentiti autorizzati a spostare la nostra installazione, accatastandola a bordo piazza. Ormai siamo all’anarchia, non c’è più rispetto».

Sartor, lamentandosi per la situazione, ha ricordato come i totem della Fiera del lavoro non fossero stati collocati a caso, ma con un preciso ordine alfabetico. «Non ci è chiaro il motivo per cui non si possano utilizzare gli spazi vuoti della piazza e si debba scegliere sempre l’area occupata da noi – ha aggiunto Sartor –. Da parte nostra non c’è alcun problema a convivere con altre manifestazioni, ma non rinunciando al nostro spazio. Ora dovremo risistemare tutto di nuovo».

Nelle giornate in cui si tiene Ein Prosit, dal 16 al 20 ottobre, Alig si è detta disposta a spostare i suoi totem in via Mercatovecchio, ma ha chiesto una sorta di compensazione per la disponibilità: «Propongano qualcosa a favore degli studenti, magari facendosi promotori di un momento conviviale durante la Fiera del lavoro, promossa nelle giornata del 25 e 26 ottobre».

Sartor ha chiuso con una nota polemica: «Non abbiamo ricevuto le scuse per quanto accaduto e pare che nessuno voglia tenere conto delle ore di lavoro necessarie a spostare tutto il nostro materiale. Stiamo subendo un danno: chi ci risarcirà?».