Golf: Dan Bradbury emerge nella lotta e vince l’Open di Francia, ottimo 7° Francesco Laporta
Si chiude un Open di Francia incerto fino all’ultimo, straordinariamente difficile da prevedere fino all’ultimo istante al Le Golf National di Saint-Quentin-en-Yvelines. In una giornata nella quale, a metà ultimo giro, addirittura in 11 si trovano al comando con i successivi 8 a un colpo, finisce per prevalere Dan Bradbury. L’inglese, con -16 totale e -5 di giornata, è bravissimo a piazzare un filotto alle buche 14, 15 e 16 che lo rendono in grado di chiudere in 268 colpi (67 66 69 66) in questa edizione numero 106 di uno dei tornei più ambiti, riconosciuti e di pregio del DP World Tour.
Una vittoria, la sua, che è la seconda sul circuito continentale dopo quella allo Joburg Open 2022: a 25 anni continua una bella scalata alla classifica globale, dove risalirà non lontano dal 150° posto, un dato destinato solo a salire nel prossimo futuro. Finiscono beffati, uno dopo l’altro e senza vere chance di riprenderlo, il connazionale Sam Bairstow (e c’era lui a -16 prima del bogey alla 13), i danesi Thorbjorn Olesen e Jeff Winther (con -7 uno dei tre migliori di oggi: uno è il nordirlandese Tom McKibbin, 27° a -8, dell’altro parliamo tra poco) e il tedesco Yannik Paul.
Sogna a lungo anche Francesco Laporta, che dopo due bogey nelle prime due buche infila quattro birdie nelle successive sei e poi altri due in seguito, prima di chiudere sempre in par. Il suo sesto posto a -14 insieme all’inglese Matthew Jordan risente anche di un quadruplo bogey alla 14 nel primo giro, ed è questa una testimonianza del fatto che il pugliese, negli ultimi mesi, ha sempre più dimostrato di potersela giocare bene con giocatori molto forti.
Ottavi assieme a -13 gli americani Gunner Wiebe e Johannes Veerman (sì, colui che si è salvato dal taglio al sabato mattina), mentre sono decimi lo svedese Simon Forsström e il sudafricano Brandon Stone. Anche lui nel club del -7 odierno, mette in piedi una rimonta spettacolare e solo un bogey alla 17 gli impedisce di salire ulteriormente, ma comunque sono 29 posti ripresi per lui. Scende 12°, invece, Fabrizio Zanotti: per il paraguaiano due ultime buche difficili, che lo costringono a lottare ancora per la carta sul DP World Tour quando pareva ormai assicurata. Crollo per Jesper Svensson: lo svedese, leader dopo tre giri, chiude in +5 ed è 27° a -8.
Va a chiudere al 19° posto un Guido Migliozzi bravo a replicare, seppur con differenti vie, il -4 di ieri. -9 lo score totale per lui, che riesce così a tenersi ai piani alti della Race to Dubai (e, anzi, guadagna una posizione, con un 16° posto che gli va benissimo per la caccia al PGA Tour 2025). Giornata non positiva per Matteo Manassero: il veneto va a chiudere al 49° posto a causa di un giro in +3. -5 il suo score totale: vero è che nella sua situazione non cambia praticamente nulla verso il decisivo ultimo mese di stagione.