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Октябрь
2024

Il progetto Venywhere è finito nel freezer: non si trovano alloggi per gli smartworker

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Gli smartworker come futuri residenti di Venezia. È questo il leitmotiv che aveva spinto, ancora nel 2022, alla creazione della piattaforma Venywhere, nata da un’idea del docente cafoscarino Massimo Warglien e messa a terra dalla Fondazione di Venezia, sotto la presidenza del già rettore di Ca’ Foscari Michele Bugliesi.

Un sito web dove attirare la domanda di persone che hanno un lavoro, ma che possono scegliere di svolgerlo da qualsiasi parte del mondo.

Perché, quindi, non spingersi proprio nel centro storico di Venezia? Già nei primi mesi del debutto del progetto pilota, la piattaforma aveva accumulato ben 1.800 iscritti desiderosi di trasferirsi nella Serenissima. Soprattutto persone impiegate nel settore It, marketing e finanza, tra i 25 e i 45 anni, da Stati Uniti, Canada, Europa.

Due anni dopo, però, il progetto è congelato, in «stand by».

La ragione? La mancanza di luoghi dove poter alloggiare, impedendo così di poter andare avanti con il progetto.

Una questione che era emersa anche a un anno dall’esordio, con buoni risultati dal punto di vista degli accessi alla piattaforma e dei contatti, ma la difficoltà di reperire alloggi in un mercato saturato dalle affittanze turistiche. Una difficoltà insormontabile.

«Il progetto è attrattivo, la questione è l’indisponibilità di alloggi», riassume Michele Bugliesi, tra i primi a sostenere la piattaforma nella veste di presidente della Fondazione di Venezia, «continuo a pensare che sia il progetto giusto per invertire il trend. Rispetto a una locazione turistica temporanea, i lavoratori con salari ragionevoli possono essere competitivi, magari disposti a pagare una quota equivalente».

Questo non significa che il progetto si sia spento, perché si stanno comunque cercando altri fronti di sviluppo.

La piattaforma è sempre online, in una nuova veste rispetto a quella lanciata nel 2022: si apre infatti un sito Wordpress, che recita i principi cardine dell’iniziativa, ma la cui ultima attività pubblica è un forum lanciato nel luglio 2023, «Occupy Venice: Festival del Lavoro da Ovunque».

Ci sono appunto gli obiettivi, dal «codificare insieme un modello di lavoro ibrido adatto e funzionale alla città di Venezia» a «supportare il ripopolamento della città, partendo dal mondo del lavoro e della residenzialità».

In sostanza, Venywhere funziona da “facilitatore” per chi è un lavoratore agile: scegliendo Venezia come sede di vita per sei mesi (o più), la piattaforma individua sia un luogo dove alloggiare sia spazi di coworking dove poter lavorare.

Tra questi, si erano individuati la sede della Fondazione Venezia di allora, il palazzo di Rio Novo, e la Querini Stampalia a Santa Maria Formosa.

Non solo: Venywhere ha anche uno scopo sociale, proponendo ai lavoratori in entrata attività venezianissime da svolgere, dai corsi di voga ai laboratori artigianali per entrare in contatto con la comunità cittadina.

Tanto che chi ha partecipato all’iniziativa ha mantenuto i contatti, segno che quel senso di comunità si è creato. E, a sua volta, la piattaforma è aperta ai veneziani che volessero usufruire degli spazi di coworking e partecipare alle iniziative.

Anche i primi remote worker che si sono insediati, i sedici dipendenti di Cisco, leader tecnologico americano, dopo il periodo da «cavie» hanno lasciato Venezia, proseguendo comunque un percorso di questo tipo per i propri dipendenti. Ma in altre città.