Omicidio di Treviso, la prova regina arriverà con il dna il 29 ottobre
Tra pochi giorni l’aggettivo “presunto” davanti alla parola killer potrebbe essere modificato in “effettivo” e, per questo, Luigi Nasato essere accusato definitivamente dell’omicidio della sua vicina di casa, la cinquantenne di Canizzano, Vincenza Saracino.
La prova regina per incastrare l’italo venezuelano risiede nel suo Dna, nello specifico nella comparazione del Dna di Nasato con quello rinvenuto sotto le unghie della mano della donna, ma anche sulla bicicletta, sui vestiti e sulla borsetta trovata a lato del cadavere, se il profilo genotipico fosse lo stesso, allora non ci sarebbero più dubbi.
L’esame si terrà martedì 29 ottobre presso la sezione di biologia del Reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri di Parma verranno effettuati gli accertamenti tecnici, per l’estrazione sui reperti acquisiti dei profili genotipici, ovvero del Dna.
I Ris erano venuti in città per raccogliere le tracce lasciati dall’assassino sul corpo di Vincenza, sulla sua bicicletta e sulla sua borsetta lo scorso 13 agosto, da allora i campioni prelevati sono rimasti sotto chiave e conservati nel laboratorio di Parma in attesa, appunto, di essere comparati con quelli dell’indagato.
Nasato è stato rintracciato e fermato dall’Interpol a Maracay in Venezuela il 27 settembre, grazie alle indagini e all’incessante lavoro del nucleo investigativo dei carabinieri del comando provinciale di Treviso.
Da allora si trova rinchiuso in un carcere di massima sicurezza, sta bene ed è in attesa di conoscere le disposizioni del governo venezuelano circa la sua estradizione.
Il procuratore capo di Treviso, Marco Martani, a tal proposito aveva commentato che «Alla base dell’estradizione c’è un profilo di discrezionalità politica».
Il 32enne, accusato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi, era fuggito dall’Italia il 3 luglio, all’indomani dell’omicidio di Vincenza.
Il corpo della donna è stato rinvenuto proprio quel giorno a 24 dall’omicidio a fianco del casolare abbandonato di via Maleviste a poche centinaia di metri da casa, ad ucciderla sono state cinque coltellate, anche se il suo assassino prima di estrarre i fendenti l’aveva picchiata in pieno volto.
Luigi Nasato si era recato in aeroporto a Venezia e si era imbarcato per Madrid per raggiungere suo padre, sua madre e suo fratello, ma temporaneamente, dopo pochi giorni infatti è partito alla volta del Venezuela nella casa del nonno, dove è stato trovato. Al momento dell’arresto non avrebbe opposto resistenza e si sarebbe fatto condurre nel carcere senza parlare.
Il giorno del suo arresto il pubblico ministero Giovanni Valmassoi ha emesso un decreto di irreperibilità e ha nominato il legale Giovanna Bertolani, come difensore dell’indagato.
A mettere un punto alle indagini saranno gli esiti degli esami, poi sarà l’iter giudiziario a rendere giustizia a Vincenza Saracino e alla sua famiglia.
