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Октябрь
2024

Minacce al guardalinee: «Torna nel tuo paese». Daspo di 5 anni per due tifosi

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Tra grida e passione, in mezzo ai gradoni dello stadio comunale di Monselice, nel Padovano, lo scorso 29 settembre sono fioccati anche insulti a uno degli arbitri della partita. La sua colpa? Il colore della pelle.

A sproposito, questo è ovvio. Ma a pensare d’aver ragione erano due tifosi di 79 e 65 anni, rispettivamente di Monselice e Ferrara, identificati come responsabili di ingiurie e minacce a sfondo razzista. Dopo l’indagine della Questura di Padova, sono stati entrambi daspati e non potranno avvicinarsi agli spalti per 5 anni.

La partita

Accade tutto alla partita tra le squadre del Nuovo Monselice e Torre, valida per il campionato di Promozione. Il match prosegue senza intoppi fino al 65’ quando dagli spalti della tifoseria locale inizia a tirare un’aria amara.

Come un vento gelato, piovono insulti spietati contro l’arbitro guardalinee, il trentenne ivoriano (residente a Treviso) Francis Aron Kouassi. Al grido «Torna nel tuo paese», si aggiungono poi chiari auguri di morte.

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Sul campo verde scorre una inevitabile tensione. La partita viene sospesa quando gravi offese e minacce proseguono anche all’uscita del trentenne dagli spogliatoi. Persino quando l’uomo sale nella propria auto per lasciare lo stadio, le grida non si fermano. L’arbitro della partita decide di sospendere il match, mentre Kouassi poco più tardi sporge denuncia.

L’indagine

La scena viene segnalata al questore Marco Odorisio che ordina un puntuale accertamento. Gli agenti della Digos e dell’Anticrimine, dopo una breve ma efficiente attività d’indagine e grazie alle testimonianze degli spettatori, identificano i responsabili.

Si tratta di due tifosi di 79 e 65 anni, già noti alle forze dell’ordine per simili ingiuriosi episodi in altre manifestazioni sportive.

Il provvedimento

La legge a quel punto parla chiaro. Per la «condotta verbalmente violenta e incline alla discriminazione razziale» e «verificatasi alla presenza di numerosi spettatori e atleti di giovane età» il questore ha notificato due divieti di accedere alle manifestazioni sportive (Daspo) di 5 anni ciascuno.

Provvedimento che sarà valido non solo per il calcio, ma per le partite relative a qualsiasi sport, e qualsiasi serie o categoria, da eventi internazionali a partite amichevoli.

La ragione è quella di tutelare il mondo dello sport da situazioni che siano poco piacevoli, oltre a garantire la sicurezza per atleti e spettatori.

Proprio per la gravità dell’episodio, i due daspati sono stati segnalati per il reato di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, con l’aggravante di aver agito nel contesto di una manifestazione sportiva.

Il fascicolo è finito sulla scrivania del pm di turno che al provvedimento amministrativo potrebbe intraprendere parallelamente un’azione giudiziaria.