Appartamento esploso: patteggia un anno
Casa esplosa: patteggia un anno. Pena sospesa per Nicola Boschello, l’inquilino dell’appartamento di via Leandro Fusaro 14 saltato in aria, nella notte del 15 aprile 2023.
L’accusa formulata dalla Procura della Repubblica era quella di crollo colposo e i suoi avvocati di fiducia Silvia Dolif e Luciano Licini hanno concordato la pena con il pubblico ministero Claudio Fabris, vedendosela applicare dal Tribunale di Belluno.
La vicenda è chiusa sul piano penale a prevalere è stata la tesi della colpa, non del dolo o addirittura del gesto autodistruttivo.
Durante le indagini, il magistrato inquirente aveva commissionato una consulenza tecnica allo specialista Vincenzo Puccia dei Vigili del fuoco di Padova e si era basato anche sui rilievi del Ris dei carabinieri di Parma sulla tubatura del gas metano e sul piano cottura della cucina.
È stato un incidente domestico quello delle 0.45, nel residence “Corte dei Fiori”, nella frazione cittadina di Farra.
Boschello avrebbe cercato di fare un lavoro da tecnico, cioè collegare il tubo di erogazione del metano al piano cottura, ma qualcosa non è andato bene, con il risultato che è fuoriuscita una notevole quantità di gas.
In natura, il metano è inodore, incolore e insapore, per questo motivo prima di essere distribuito nelle case, attraverso la rete cittadina viene messo a contatto con un composto chimico, che gli conferisce il caratteristico e inconfondibile odore.
A proposito, si era indagato o meno sulla presenza o meno di quest’ultimo cercando d’individuare eventuali responsabilità, ma Boschello non si sarebbe accorto di nulla e, una volta seduto sul divano, si è acceso una sigaretta, senza nemmeno lontanamente immaginare che avrebbe provocato un’esplosione devastante. C’è stato il rischio che perdesse la vita e coinvolgesse i vicini.
L’uomo è stato inesorabilmente investito dall’onda d’urto di uno scoppio, che ha sfondato la parete e gli ha bruciato le mani, costringendolo al ricovero nel Centro Grandi ustionati di Padova.
Poteva essere una strage e, invece, non si sono registrati altri feriti. Solo un grande spavento per l’improvvisa deflagrazione, in piena notte, che ha sventrato la facciata del condominio e svegliato i residenti delle frazioni vicine.
I danni materiali sono stati molto pesanti e un paio di giorni dopo il dissequestro del 9 maggio il sindaco Viviana Fusaro ha dichiarato l’inagibilità della struttura «perché non ci sono minime condizioni di garanzia della staticità del fabbricato e quelle di sicurezza relative agli impianti».
Undici famiglie (e lo stesso Boschello) sono rimaste senza alloggio e hanno dovuto trovare ospitalità altrove. L’area è ancora disabitata, a un anno e mezzo dall’accaduto e non sembrano esserci certezze sui tempi.
Le famiglie evacuate non si sono costituite parte civile in sede penale, per avere un risarcimento danni, ma hanno avviato una causa civile parallela. Nove si sono affidate all’avvocato Davide Fent, una a Pierluigi Cesa e la dodicesima a Giorgio Azzalini.