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Октябрь
2024

Ultimi collaudi: Terme Romane di Monfalcone in fase di passaggio al gestore 

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Ultimo miglio per i lavori di rinnovo, riqualificazione e adeguamento delle reti impiantistiche delle Terme Romane di Monfalcone, polo riabilitativo accreditato con il sistema sanitario regionale.

L’appalto da un milione di euro, stanziato dall’amministrazione Fedriga in virtù dell’urgenza di mettere mano al restyling, ha determinato delle economie di spesa per un importo di 51 mila euro, non completamente utilizzato nel suo capitolo dei «costi per interventi e analisi».

L’ente ha così effettuato ulteriori opere di finitura a corredo dell’imponente cantiere, che ha portato dalla primavera alla sostituzione di 700 metri lineari di condotte idriche, al rifacimento della centrale termica con la sostituzione del generatore di calore, alla rivisitazione completa dell’impianto idrico sanitario (compreso il rinnovo di tutte le rubinetterie e vasche) e all’adeguamento con contrasto e prevenzione della formazione di colonie batteriche.

Si è così deciso di sistemare delle porte di emergenza e intervenire con altri lavori edili, spiega il dirigente delle Opere pubbliche e manutenzioni Enrico Englaro, che interessano la struttura muraria dell’immobile al Lisert. «Si approfitta del periodo di chiusura per realizzare questi interventi – chiarisce – dopodiché da lunedì svolgeremo gli ultimi collaudi e le prove di tenuta».

Tre giorni di accensione di tutti gli impianti: elettrici, idrici, sanitari, di riscaldamento e raffrescamento. Con pulizie e riconsegna dell’immobile al gestore venerdì 18: la società Terme Fvg. Che ripartirà, coi propri protocolli, dal successivo lunedì, cioè il 21 ottobre.

Ieri (venerdì) l’ente, sempre attraverso Englaro, ha interpellato la gestione per ricevere lumi sulla tempistica delle agende, cosa che preme al cittadino, tant’è che arrivano sempre richieste per sapere quando il polo riabilitativo riaprirà effettivamente i battenti (un mese fa Anna Cisint aveva parlato di ripartenza a ottobre). La comunicazione non s’è consumata, ma secondo Englaro il polo dovrebbe rimettersi in moto entro il 31.

Le Terme romane sono temporaneamente chiuse da agosto 2023. Da quando il Comune ha avviato una serie di verifiche sullo stato di conservazione e funzionalità delle strutture, trattandosi di edificio di proprietà. Nelle analisi sono state accertate «numerose e generali criticità principalmente legate all’obsolescenza dei materiali e all’aggressività delle acque termali, che hanno determinato corrosioni diffuse delle tubature sia della rete idrica da acquedotto che della rete di adduzione e distribuzione dal pozzo termale», come da determina dirigenziale, la numero 1691.

Non solo: prima di programmare il maquillage degli impianti idraulici l’amministrazione ha ritenuto prioritario procedere a un controllo delle condizioni di conservazione, pulizia e purezza dell’acqua calda termale del punto principale di “emungimento”, il cosiddetto pozzo “a 100 metri”, che con le sue particolari caratteristiche fisico-chimiche costituisce l’elemento fondante dell’unicità del sito termale di Monfalcone. Le analisi si sono svolte a varie profondità fino al fondo, avvalendosi di Asugi, Arpa Fvg e Ogs di Trieste, a decorrere dal 12 settembre 2023. I rapporti di prova ricevuti da Arpa il 23 ottobre hanno evidenziato risultati «perfettamente positivi» della qualità microbiologica dell’acqua termale dalla falda freatica. Mentre la campagna di verifiche fatte eseguire dal gestore, in merito alla presenza di gas radon all’interno degli ambienti, ha messo in luce la necessità di azioni di mitigazione della sua concentrazione a partire dai vani tecnici dell’area interrata.

La fase successiva è stata l’identificazione degli interventi da attuare sulle reti impiantistiche delle terme per garantire tutte le prestazioni a livello ottimale. Quindi lo studio preliminare di fattibilità redatto dall’ingegner Andrea Gerolin, la previsione di spesa da un milione, la richiesta di finanziamento per la ristrutturazione delle reti e l’accoglimento della domanda da parte della Regione, prodromo dell’esecuzione del progetto. Primo stralcio (170.521,23 euro) alla società coop Idro Termo service di Staranzano, secondo stralcio alla Rti con mandataria l’impresa Ed Impianti costruzioni tecnologiche di Campoformido (591.554,04 euro). Direzione lavori (56.519,22 euro) invece alla Prisma engineering srl di Villatora di Saonara.

E quindi l’avvio dei lavori da 90 giorni il 3 aprile e la proroga di ulteriori due mesi, richiesta dalla ditta, per completare l’impianto dell’aria, alla luce delle difficoltà nel reperimento dei materiali. Titoli di coda il 16 settembre. E ora l’attesa per la riapertura delle agende.—

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