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Liguori in campo con il Padova dopo la condanna per violenza sessuale

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Società, tifosi e allenatore si schierano compatti al fianco di Michael Liguori. E lui risponde presente. All’indomani della sentenza di primo grado del tribunale di Teramo, che ha condannato il capocannoniere biancoscudato a 3 anni e 4 mesi per violenza sessuale, il Padova ha vissuto la vigilia di campionato più tormentata dall’inizio della stagione.

Non tutti erano a conoscenza del processo che stava affrontando il giocatore e anche chi lo sapeva non si aspettava che la sentenza arrivasse già giovedì scorso. Ma non è stata l’unica sorpresa delle ultime ore.

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Contrariamente a quanto trapelato inizialmente, Liguori si è ripresentato subito al campo di allenamento della Guizza, ha sostenuto l’allenamento di rifinitura ed è stato convocato per la gara di sabato 12 ottobre a Gorgonzola. Certo, l’umore non poteva essere dei migliori, come testimonia lo sguardo cupo che ha accompagnato il suo ingresso al centro sportivo.

La società ha fatto subito quadrato attorno a uno dei giocatori più rappresentativi e ieri mattina ha diramato questo comunicato: «Il presidente Francesco Peghin e l’amministratore delegato Alessandra Bianchi hanno dichiarato che la società non esprimerà alcun tipo di valutazione in merito alla vicenda fintantoché la Giustizia non si sarà espressa con una sentenza definitiva in ultimo grado di giudizio».

Non ci sarà alcun provvedimento per il giocatore, che continua a restare un elemento centrale nel progetto tecnico. Non solo. Liguori è partito con i compagni alla volta di Gorgonzola e sabato scenderà in campo, anche se quasi sicuramente a partita in corso come ha fatto capire mister Andreoletti: «Gestiremo Liguori come tutti gli altri. È un giocatore importante che continuerà ad essere a nostra disposizione. Questa settimana ha saltato un paio di allenamenti e quindi valuteremo se farlo partire dall’inizio o meno, ma sarà convocato e sarà della partita. Parlerò con lui per capire come sta, ma la mia sarà soltanto una scelta tecnica. Nel complesso non credo che la squadra possa risentire di quanto accaduto».

Come sempre succede in questi casi, la platea del web si è scatenata di commenti sulla vicenda. La maggior parte dei tifosi biancoscudati ha voluto però far sentire la propria vicinanza al giocatore, un gesto particolarmente apprezzato da Kevin Liguori, il fratello di Michael che ieri ha scritto su Facebook: «Stai sereno fratellino mio, hai un miliardo di persone che ti sono vicine e ti vogliono un bene dell’anima, una piazza che è pronta a difenderti senza se e senza ma, procedi per la tua strada senza distrazioni e regala il titolo alla piazza che ti ama! Dimostra di essere ancora più forte di quello che già sei sotto ogni forma. Per il resto, la giustizia vera farà il suo corso e quella sarà la più bella risposta a tutto e tutti».

Queste, invece, le parole dell’avvocato Mauro Gionni: «Dopo la sentenza eravamo tutti sconvolti e sorpresi. Anche perché non comprendiamo come possa essere maturato un giudizio del genere che non ha alcun riscontro con la realtà. Sono reati complicati ma abbiamo molta fiducia nell’appello. Dal punto di vista sportivo non c’è alcun problema, la sentenza non è definitiva come ha sottolineato anche la società. Quando ci sarà il verdetto di appello? Non credo prima di tre o quattro anni».