Noel Gallagher contro la Premier League: la lotta della star al fianco del suo Manchester City. Che sta per salutare Guardiola
Una rockstar contro l’amministratore delegato della più importante lega calcistica del mondo. Tradotto: Noel Gallagher degli Oasis contro Richard Masters, CEO della Premier League dal 2019. All’origine di questa battaglia, il processo in corso in cui il Manchester City deve difendersi dall’accusa di aver commesso 115 violazioni finanziarie. Uno scontro epocale, che non riguarda solo il club dominatore del football inglese dell’ultimo decennio, ma potrebbe sconvolgere le strutture portanti della Premier. Questa settimana, per dire, sia il City, sia la lega made in England hanno rivendicato la vittoria dopo che un tribunale ha ritenuto illegali alcune regole relative agli accordi commerciali con soggetti proprietari dei club. Il verdetto è atteso nel gennaio 2025 e potrebbe in teoria chiudersi con la richiesta di retrocessione del Manchester City, ma secondo rumors lo scenario più probabile sembra quello di penalizzazione da applicare all’attuale stagione.
Noel Gallagher è il tifoso più famoso del Manchester City. Segue la squadra non solo nelle gare in casa, all’Etihad, ma anche in trasferta. Viaggia con i tifosi: chi scrive ricorda il bagno di folla di un Noel Gallagher alticcio alla stazione londinese di Euston dopo un City-Chelsea. Gallagher ha stabilito in questi anni ottimi rapporti con Pep Guardiola. Secondo quanto raccontato dal Daily Mail, la rockstar ha messo la sua firma a una petizione su Change.org, nella quale si chiede a Masters di dimettersi. Noel Gallagher ha scritto: “È chiaro che LUI è semplicemente un portavoce del “cartello rosso” contro il City. Ha preso di mira e continua a prendere di mira coloro che vogliono costruire il futuro del calcio inglese per conto di coloro che sono intrappolati nel passato”.
Il binomio Gallagher-City è esplosivo. Noel e il fratello Liam, chiudendo una faida durata 15 anni, hanno annunciato ad agosto la loro reuniòn. I concerti programmati in Usa, Australia e Regno Unito hanno registrato il tutto esaurito, ma nel delirio prodotto da dieci milioni di richieste in 158 paesi, sono scoppiate le polemiche per l’impennata del prezzo dei biglietti dopo l’aggiunta di nuove date. Gli Oasis si sono difesi sostenendo di non essere responsabili della politica dei “prezzi dinamici”, adottata ufficialmente per scoraggiare il fenomeno del bagarinaggio.
Il City non è invece solo impegnato nella battaglia legale contro la Premier, ma è chiamato anche a programmare il suo futuro, impresa non facile dopo un ciclo memorabile che ha portato il club in cima al mondo. Il direttore sportivo, Txiki Begiristain, in carica dal 2012, ha comunicato l’addio al City a fine stagione. Begiristain, sette stagioni da giocatore ed altrettante nella veste di dirigente nel Barcellona, è stato il grande tessitore dell’operazione-Guardiola. La sua partenza è interpretata come addio annunciato di Pep dopo nove anni di successi straordinari, nei quali la squadra di Manchester ha conquistato 18 trofei, tra i quali una Champions, un Mondiale per club, sei Premier e due Fa Cup. Guardiola ha dichiarato che non parlerà del suo futuro fino al giorno in cui renderà pubblica la sua decisione ufficiale: il contratto scade infatti nel 2025. L’erede di Begiristain, secondo quanto dichiarato sui social dal giornalista Fabrizio Romano, dovrebbe essere il portoghese Hugo Viana, attualmente allo Sporting Lisbona, in testa a punteggio pieno nel campionato portoghese e guidato dal trentanovenne Ruben Amorim. Viana, secondo logica, potrebbe puntare su Amorim per il dopo-Guardiola, lanciando in Inghilterra il binomio che ha riportato in alto lo Sporting.
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