“In sinagoga no e in piazza sì? Sei ambigua”: i dem contro la Schlein. Il campo di Agramante del Pd
Se non ci fosse stato l’attacco di Israele a Unifil sarebbe finita con un redde rationem nel Pd. Nella riunione dei gruppi sono volati coltelli. Sono emersi tutti i dubbi e l’insofferenza verso Elly Schlein. Molti big tra i dem non tollerano l’ambiguità della segretaria Schleine su Israele e Palestina. I più non hanno gradito la sua assenza nel Tempio maggiore di Roma il 7 ottobre. «Netanyahu ci ha dato una bella mano», è la battuta che più di un esponente dem ripete off record. L’assemblea dei gruppi Pd lamenta la linea ondivaga in politica estera. Ma gli attacchi alle basi Unifil hanno messo la sordina alla potenziale rissa. Non può mancare l’aggiornamento quotidiano delle fratture nel Pd e nel campo che più “sfinito” non si può.
Rissa sfiorata alla riunione dei Gruppo Pd. Schlein sotto accusa: ambigua
La spaccatura al Parlamento europeo sull’uso delle armi in Ucraina, l’assenza pesante di Elly Schlein alla commemorazione del 7 ottobre fanno esplodere Fassino: «La sinistra mostra spesso una lettura manichea della crisi in Medio Oriente», dice Piero Fassino al Giornale. Lui in Sinagoga c’era). I più nel partito sono imbarazzati dalle parole usate dal partito sulla manifestazione «pacifista» del 7 ottobre a Roma; altri sono ugualmente imbarazzati dall’adesione a quella del 26 ottobre, promossa da Cgil e Rete Pace e Disarmo. Con parole d’ordine imbarazzanti. C’è chi è più ambiguo della leader, come Graziano del Rio, che dice che “bisogna esserci, ma su contenuti nostri”:, visto che sposare i contenuti anti- Isralele darebbe un duro colpo alla credibilità del partito.
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